Cos'è l'indebitamento

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Questo blog inizierà a parlare di indebitamento.
Ciascuno di noi ha acquistato almeno una volta nella sua vita un bene facendo un debito.
In generale la società ha assimilato bene la cosa e la considera tutto sommato positivamente.
Dietro, però, si nasconde un meccanismo molto pericoloso che noi non vediamo perché siamo abituati a misurare il valore delle cose con il denaro.
Al recupero delle informazioni ed alla presentazione dei contenuti sull'argomento, parteciperanno anche Luca Tessaro e Lucio Assi.

12/03/2008 02:03:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Economia impazzita

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Ormai facciamo cose deliranti. Il prezzo di un bene non è più legato né alla quantità e né alla qualità.
Scegliamo una mozzarella al Carrefour perché costa meno rispetto alle altre e scopriamo che arriva dalla Francia. Ci troviamo in provincia di Varese. Vicino a Varese ci sono aziende che producono mozzarelle. Il costo che sostengono queste aziende per produrre le mozzarelle è lo stesso costo che viene sostenuto dalle aziende francesi. Le mozzarelle francesi hanno però un problema: sono in Francia. Devono quindi essere trasportate con un camion per centinaia di chilometri. Le mozzarelle francesi devono quindi sostenere il costo aggiuntivo del trasporto. Ma costano meno.
Scegliamo di mangiare al ristorante Ciao di Autogrill perché è possibile acquistare il menù fisso a circa 7.00 €. Il menù fisso consente di scegliere solo la pasta alla carbonara, la braciola e l'insalata. Decido di non prendere l'insalata perché preferisco mangiare la verdura da sola in un'altra occasione. Arrivo alla cassa per pagare. La cassiera afferma che non posso usufruire del menù fisso perché non ho preso il contorno. Devo quindi pagare 10.40 €, cioè il normale costo del primo e del secondo.

Grazie Carrefour, grazie Autogrill!
La Terra ha bisogno di voi come io ho bisogno di mangiare i sassi.
L'economia non esiste più da molto tempo, è sotto gli occhi di tutti.
Qualche organo di informazione ce ne parli, per favore!

11/22/2008 08:53:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Innovazione non progresso

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Sono da due giorni all'Università degli Studi di Milano Bicocca per partecipare all'evento INNOVEXPO2015. Fino a ieri ero molto contento perché mi pareva di partecipare ad uno di quegli eventi in cui si può sentire parlare di progresso. Oggi è il secondo giorno e la parola progresso non l'ho letta né sentita da nessuna parte. Perché?
Ci sono alcuni piccoli stand nei quali vengono distribuiti gratuitamente libri editi da Il Sole 24 ore. Ecco i titoli: "Il libro verde sull'innovazione", "La cultura dell'innovazione". Vicino ad un altro stand ho letto su un opuscolo questa frase: "L'università innova, le aziende competono".

Copertina del libro La cultura dell'innovazione

I termini innovazione e progresso non sono sinonimi. L' Innovazione "è l'implementazione di un prodotto nuovo o significativamente migliorato (sia esso un bene o un servizio), o di un processo, un nuovo metodo di marketing o un nuovo metodo organizzativo in ambito di business, luogo di lavoro o relazioni esterne" (da Wikipedia). Innovazione assomiglia molto a sviluppo, cioè crescita in quantità. Innovare un prodotto non significa necessariamente fornire alla società un nuovo strumento con il quale migliorare la propria vita.
Il progresso ha a che fare con le capacità dell'uomo, di ogni uomo, con quella conoscenza che consente alla società di migliorare la propria vita ed il proprio benessere.
Ecco, oggi non ho più l'entusiasmo di un giorno fa. Mi sembra di essere all'interno di una manifestazione ben controllata e facente parte di un sistema che tiene sotto controllo la società. Vedo ogni giorno piccoli segnali del fatto che il progresso è stato bloccato per ragioni a me ignote.
I termini sono importanti e loro lo sanno bene, ma spero di sbagliarmi.

11/06/2008 01:36:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Vicini a qualcosa

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Non mi sento più come dieci anni fa. Dieci anni fa avevo la consapevolezza del fatto che tutto quello di cui potevo disporre fosse lì per tutti, in aiuto di tutti e grazie al contributo di tutti. Una strada, un Bar, tutto quello che si può comprare, tutto quello che si può utilizzare durante il quotidiano, l'acqua, tutto, tutto quello a cui sono stato abituato.
Oggi invece ho la sensazione netta che tutte queste cose non potevano essere a mia disposizione come invece lo sono state per trent'anni. Oggi mi accorgo che la smisurata efficienza del sistema nel quale ho vissuto è la causa di qualcosa che si sta avvicinando.
Non so che cosa si stia avvicinando, ma so che siamo vicini a qualcosa.

Mi trovo seduto
Vicino a qualcosa
Mi trovo a guardare
Vicino a qualcosa
Sento che qualcosa
Si avvicina
E' un circuito che si apre
E' tutto inutile

Ascolta



10/25/2008 03:47:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Le parole della politica

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Le parole sono importanti. A volte si usano termini impropri senza rendersene conto. Altre volte, invece, si usano termini ricercati appositamente per creare un certo effetto.


Clicca l'immagine

C'è un aggettivo che ormai viene utilizzato con grande vantaggio da politici, giornalisti, banchieri, economisti e avvocati. E' un aggettivo che consente a questi "uomini" di non tenere nascosta una verità e contemporaneamente di non confessarla.
Mi immagino che un bel giorno il politico Pinco Pallino disse al microfono di un "giornalista":
"Guardi, io penso che i problemi reali della gente non si risolvano facendo quello che sta facendo il ministro."
L'intervista fu mandata in onda al telegiornale della sera e venne ascoltata da un criminale della comunicazione il quale fu illuminato dal pezzetto di frase "i problemi reali della gente".
"Ma questo qui è un genio!", urlò correndo verso il telefono: "I problemi reali della gente! La vita reale della gente! La politica reale! L'economia reale! La finanza e l'economia reale! L'andamento del Paese e la vita reale!"... Questo criminale telefonò a persone molto in alto per chiedere una riunione di vertice nella quale avrebbe presentato una nuova strategia di comunicazione verso la gente.
Naturalmente questa è fantapolitica, anche se nel paese in cui viviamo è davvero probabile una scena di questo genere così come l'ho raccontata.
Comunque, quando ascoltate il telegiornale e sentite che il "politico" di turno intervistato sta utilizzando l'aggettivo "reale", quasi sempre sta parlando di due cose delle quali la seconda sarebbe quella reale. Ecco, se riuscite ad intercettare le due cose del suo discorso, pensate al fatto che della prima, il politico, intendeva dire che è finta (anche se non lo ha detto).
Quello che viene fuori è davvero sconcertante.
Fatemi sapere!

10/25/2008 09:34:00 AM Commenti Spedisci via mail
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Lettera a Castorama

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Ho appena scritto al servizio clienti di Castorama.
Sul sito di questa importante azienda, oltre che la stufa a petrolio, c'è anche una sezione in cui si parla di ambiente...
"Buon giorno.
Mi chiamo Massimiliano Silvestri e sono un utilizzatore, anche se molti vogliono che siamo "consumatori".
Mi ha colpito un cartello pubblicitario che ho visto per caso nella città in cui vivo.
Il cartello pubblicitario mostra una delle Vostre stufe a petrolio: Corona, 129 €.
Sono andato sul Vostro sito ed ho scoperto che esiste una sezione nella quale parlate di ambiente.
In questa sezione scrivete: "Dobbiamo assicurarci che il nostro sviluppo a lungo termine sia sostenibile e rifletta i valori e le aspettative delle nostre comunità".
Centra qualcosa una stufa a petrolio in questo lodevole intento?
Ringrazio per l'attenzione.
Un cordiale saluto.
Massimiliano Silvestri"

10/16/2008 07:31:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Ecco il progresso!

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Ho già parlato di sviluppo e di progresso.
E' da quando siamo bambini che ci sentiamo ripetere che quella in cui viviamo è l'epoca del progresso tecnologico. Ci sono i computer, i cellulari, il bancomat, l'alta fedeltà. La vita è diventata più facile.
Questo progresso ha secondo me creato una situazione davvero imbarazzante. L'uomo non è mai stato tanto ignorante come oggi. Oggi utilizziamo oggetti che nemmeno immaginiamo quello che contengono, come sono fatti, chi li ha fatti, quanto e cosa costa costruirli.
Ve lo immaginate un alieno buono che atterra con il suo disco volante e attratto da un lettore di mp3 chiede ad un essere umano come funziona... Ve la immaginate la scena imbarazzante?
Bene. Ecco il nostro progresso. Guardate queste immagini:





La foto non è degli anni 60! E' di questa sera, scattata alle 23:00 del giorno 15 ottobre del 2008. Stiamo davvero parlando dei nostri giorni! La seconda immagine è tratta da un catalogo disponibile online sul sito di castorama. Capite in che situazione siamo? Online, su internet c'è la pubblicità di una stufa a petrolio. Poteva essere pubblicizzata una stufa innovativa che utilizza un nuovo e geniale processo per trasformare la luce in calore senza dover spendere decine di migliaia di euro? Oppure un sistema per utilizzare l'acqua del mare per ottenere calore? No.. Il petrolio è ancora il miglior amico dei petrolieri e i petrolieri sono molto amici dei politici che, a loro volta, sono amici degli amici degli amici... Che sono amici di Castorama.
Grazie Castorama! Grazie per questo progresso!

Sviluppo non vuol dire progresso e progresso non vuol dire sviluppo. Il progresso è qualcosa che migliora la vita dei popoli. Lo sviluppo è qualcosa che arricchisce poche persone. Questi termini si confondono perché quando si parla di progresso è necessario anche lo sviluppo. Se uno ha un'idea che risolve il problema di molte persone questa idea deve essere sviluppata. Se uno, invece, avvia un'impresa per fabbricare armi sta sviluppando un settore per la guerra.
Nel primo caso c'è il progresso ed il necessario sviluppo. Nel secondo c'è solo sviluppo.
Nella comunità in cui vorrei vivere, tutti gli uomini e tutte le donne hanno la stessa massima conoscenza! Oggi il mondo sarebbe molto diverso. I figli delle persone che oggi hanno la mia età non sarebbero costretti ad un futuro in cui dovranno essere capaci di sopravvivere all'epoca in cui finisce il petrolio, mentre tutto il mondo ancora va a mangiare al MacDrive.

10/15/2008 11:04:00 PM Commenti Spedisci via mail
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I nostri soldi

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"E' l'unica cosa che il Governo avrebbe potuto fare: garantire le banche". Questa frase l'ha ripetuta diverse volte l'esperto Alessandro Amati intervistato dalla conduttrice radiofonica che sto ascoltando in questo preciso momento. Naturalmente non posso entrare più di tanto nel merito, perché non credo di avere gli elementi necessari. Posso però commentare un altro fatto, che a pelle mi sembra abbia attinenza con le decisioni del Governo.
Ho scoperto che persone ignote hanno deciso di promuovere l'uso del bancomat e delle carte di credito per effettuare i propri acquisti. Chiedo a tutti quelli che ancora guardano la televisione di farci caso.
Non lo trovate un messaggio strano in un periodo di crisi?
Mi sembra che il vero messaggio sia quello di non toccare i soldi, di lasciarli in banca. Pensate alla percentuale di persone che raccoglie l'invito e comincia a pagare la propria spesa con il bancomat. Per le banche è un significativo incremento dei capitali disponibili. I nostri soldi.
Cosa significa veramente quella pubblicità?
Chi o cosa ci guadagna se usiamo tutti il bancomat anziché pagare in contanti?
Se fossi stato io a prendere questa iniziativa, cioè a chiedere a tutti di usare il bancomat, lo avrei fatto perché ho bisogno che i soldi veri, di tutti, non facciano giri inutili fuori dalla banca. Chi è che ha bisogno di tutti questi soldi? E per fare cosa? Ma non sono nostri?
Tutti i notiziari continuano a dire che nessuna banca fallirà... Significa, sencondo me, che c'è il rischio che le banche italiane falliscano.
E i nostri soldi? Quando la nostra banca sarà fallita il nostro bancomat funzionerà ancora? Credo proprio di no.

Grazie pubblicità. Grazie televisione. Grazie giornali. Grazie radio. Siete un servizio insostituibile.




10/09/2008 12:03:00 PM Commenti Spedisci via mail
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L'abbondanza - Seconda parte

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Questo è il centro commerciale di cui vi sto parlando. Come già detto è enorme. Pare che sia uno dei più grandi d'Europa. Nell'era in cui si pone il problema del cibo, della sovrapopolazione e del fatto che d'un tratto stiamo scoprendo che le risorse non sono infinite, nelle vicinanze di Milano siamo orgogliosi di aver costruito questo orribile simbolo di abbondanza.


















Dopo circa un'ora di intenso girovagare lungo le corsie di questo centro, gentilmente e piena di speranza nel cuore la direzione ci illumina attraverso questi cartelli meravigliosi. Il pianeta è in pericolo e la direzione vuole farcelo sapere. Voglio ringraziare la direzione per questo gesto gentile, concreto e coerente.




Nel frattempo, però, mangiate, grazie!






Grazie Auchan!
Grazie a tutti i centri commerciali!

9/30/2008 06:18:00 PM Commenti Spedisci via mail
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L'abbondanza

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Ho scattato alcune foto all'interno di un gigantesco centro commerciale. Questo centro commerciale consuma una quantità incredibile di energia. Il fatto che questa energia se la ripaghi con le vendite non c'entra nulla. Le stesse vendite potrebbero avvenire in contesti molto più distribuiti, senza consumare energia inutile. Un centro commerciale di questo genere accende centinaia di migliaia di luci e le lascia accese per tutto il giorno.



Sono le 3 del pomeriggio. Fuori c'è il sole. E' una giornata stupenda. Se togliessero l'energia elettrica, in questo centro commerciale ci sarebbe il buio.
Normalmente in casa teniamo chiuse le imposte e le finestre per avere un clima più fresco all'interno. In questo centro commerciale, nonostante non ci siano praticamente finestre, se non ci fosse l'energia elettrica la temperatura salirebbe talmente tanto da non poter quasi più respirare. Questo perché già in fase di progettazione si è tenuto conto dell'aria condizionata, senza quindi fare progresso sui materiali adottati per costruire la struttura.
In alcuni negozi del centro commerciale la luce è davvero eccessiva. In alcuni punti ci sono addirittura grosse lampade alogene che oltre ad accecare producono un fascio di calore che viene subito raffreddato dall'aria condizionata. E' davvero folle.


Perché restiamo a guardare come ebeti mentre tutto quello che ci circonda si contraddice?
La "politica" (mi viene voglia di dire una parolaccia, ma uso le virgolette) dice che il nostro paese non ha sufficienti risorse energetiche... Per fare che? Per accendere la luce sotto l'ombrellone in spiaggia? Per depurare l'acqua che inquiniamo?
Seguiranno altre foto dello stesso centro commerciale. Vi renderete conto di quanto ci stanno prendendo per il culo.

9/17/2008 09:22:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Lo stile che non cambia

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Mi spaventa molto una insegna fissa che pubblicizza un supermercato. Si vede della carne, della frutta, della verdura e alcuni prodotti di vario genere. Quella che si vede è l'immagine dell'abbondanza.
Ma come facciamo ad avere tanta abbondanza? Da dove viene? Quando finirà? Perché aspettiamo che finisca invece di trovare un "assetto di crociera"?
Insomma quel brutto manifesto mi mette in agitazione.
L'abbondanza è un bruttissimo male che ha inquinato la vita degli uomini e che ha dato il via a tutte le più terribili guerre.
L'uomo ricco non si accontenta, quello povero sì. L'uomo ricco è egoista, quello povero condivide.

9/16/2008 09:39:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Annelise e Alessandro

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Annelise


Alessandro



Quest'estate ho conosciuto due persone. Si chiamano Annelise e Alessandro. Possiedono capacità utili ed interessanti. Insieme sono in grado di operare il restauro di un'antica opera d'arte e di creare forme utilizzando la luce. Sono due persone speciali.
E' stato uno di quegli episodi che capitano forse di frequente durante le vacanze estive, cioè di conoscere per caso delle persone e di cominciare a trascorrere le vacanze insieme, fino a che non arriva il giorno della partenza per portarseli via.
Mi è così capitato per la prima volta di dover sostenere un addio feroce.
Qualcuno mi ha detto che è una cosa normale... Ma non può essere normale. Accettare con tanta leggerezza un addio di questo genere significa togliere peso all'importanza del termine amicizia.
Cari Annelise e Alessandro, non vedo l'ora di rivedervi!

8/30/2008 09:42:00 AM Commenti Spedisci via mail
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Le regole

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L'armonia della nostra società non sta brillando. Lo dico perché sono convinto che uno dei problemi "di sistema" del nostro pianeta sia causato dalla disarmonia della società. Viviamo spesso nell'ombra. Ci nascondiamo. Siamo a disagio quando dobbiamo condividere qualcosa.

Clicca l'immagine.
I nostri vicini di banco ad un esame, di tavolo al ristorante, di coda alla cassa di un negozio, di colonna al casello autostradale. Tutti i nostri vicini di qualcosa sono sconosciuti, quasi nemici. Facciamo fatica a stare insieme.
Facciamo anche fatica a rispettare le regole. Le regole sono molto spesso indicazioni che, come risultato, danno fratellanza, altruismo, rispetto. Rispettare le regole di una società significa essere in armonia nella società. Quando la società rispetta le regole, la società è in armonia.
Voi pensate che la nostra società rispetti le regole? Io penso di no. Noi non rispettiamo una enorme quantità di regole. Sono regole piccole o piccolissime e sono regole grandi.
Parcheggiamo appena più avanti e blocchiamo l'accesso alle strisce pedonali a chi cammina sul marciapiede. Non è grave. Lo abbiamo fatto perché non vedevamo l'ora di scendere dalla macchina per abbracciare un amico che non vedevamo da tanto tempo. Poco dopo una signora con il carretto della spesa non riesce ad attraversare la strada perché la nostra macchina sta bloccando la piccola discesa del marciapiede. La signora è costretta a sollevare il carretto e fare una piccola acrobazia per non urtare la macchina. Pazienza.
Una regola prevede che le discese del marciapiede in corrispondenza delle strisce pedonali devono restare libere perché sono riservate ai pedoni. La regola non viene rispettata e causiamo un disagio ad una persona che non conosciamo.
Torniamo in macchina dopo un'ora passata con il nostro amico e partiamo per rientrare a casa. Arriviamo. Parcheggiamo l'auto nel box, scendiamo, chiudiamo il box e ci dirigiamo all'ingresso. Vicino al portone di casa c'è una bicicletta, legata con una catena ad una specie di gancio. La bicicletta ostacola l'accesso. Ci lamentiamo con il portinaio...

Voglio segnalare questo libro: Sulle regole, di Gherardo Colombo.

8/28/2008 11:00:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Allontanarsi

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Penso che ci siano due modi per ascoltare la vita di oggi. Sono due modi opposti. Il primo modo è quello di stare vicino. Il secondo modo è quello di stare lontano. Quando scegli di stare vicino hai scelto di partecipare attivamente, di esprimere opinioni, di ascoltare opinioni, di essere d'accordo con questo e in disaccordo con quest'altro. Quando invece scegli di stare lontano hai scelto di fare una critica complessiva di tipo culturale.
Allontanarsi significa che ci si è resi conto che c'è qualcosa "di sistema" che non va. C'è un errore di fondo. Non è un problema di cui si può discutere perché si trova in una dimensione che non riguarda il dibattito politico, perché il dibattito politico è parte del "sistema" così come è parte dello stesso "sistema" l'errore, ma stanno su livelli diversi e l'uno non può influenzare l'altro.
Quando resti ad ascoltare da vicino i condomini mentre discutono di problemi infiniti, riesci a pensare che su un tal punto ha ragione tizio mentre su un tal altro punto ha ragione caio e ti accorgi che questa ragione passa da una persona all'altra a seconda del giorno, dell'argomento e addirittura dell'intensità della luce lunare.
Se ti allontani da tutti i condomini e dall'alto li guardi mentre tremano di discordia, ti accorgi che c'è un solo problema netto e distinto, e cioè manca la fratellanza. Mi piacerebbe che imparassimo la fratellanza, prima di parlare d'altro.

7/29/2008 11:58:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Il futuro dell'energia

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Quello che vedete in questa immagine si chiama Ignitor.
Ignitor è un progetto ENEA. Si tratta di un importante strumento per i ricercatori impegnati nella ricerca sull'energia nucleare. Grazie ad Ignitor gli scienziati possono osservare da vicino alcuni comportamenti fisici che si verificano in condizioni vicine a quelle del sole. L'obiettivo di questi esperimenti è quello di portare alla costruzione di un ambiente nel quale sia possibile innescare un processo di fusione nucleare.
Sul sito www.moebiusonline.eu è stato pubblicato un articolo nel quale si parla di fusione nucleare, di Ignitor e di Bruno Coppi, fisico italiano del MIT padre del progetto.
Una centrale che si basa sulla fusione nucleare, secondo le conoscenze attuali, sarebbe una centrale pulita e sicura, in grado di produrre energia elettrica inesauribile e senza inquinare. E' un sogno, insomma.

Chi appoggia in buona fede l'idea di costruire centrali a fusione nucleare, ha in mente un futuro in cui l'intera popolazione terrestre può utilizzare energia inesauribile e non inquinante. Non ho informazioni sufficienti per immaginare quante centrali a fusione nucleare sarebbero necessarie per dare energia a tutto il pianeta, ma non è importante. La centralità della produzione di energia verrà mantenuta. Società private avranno sempre di più il controllo dell'energia, che verrà distribuita attraverso la rete elettrica. Gli interessi continueranno perciò a restare di tipo economico. Un nuovo progresso, anche in questo caso, sarà stato inseguito per fini puramente economici.


Clicca l'immagine

Oggi non siamo in grado di accumulare l'energia che produciamo. Abbiamo gli accumulatori, che però non hanno rendimenti adeguati a risolvere il problema, sono limitati, sono ingombranti, dopo qualche tempo si esauriscono e il materiale di cui sono fatti è inquinante.
Produciamo tanta energia perché durante il giorno consumiamo tanta energia, ma quando spegniamo i condizionatori, le luci, i macchinari delle fabbriche, i computer in ufficio, quando il consumo di energia esce dai livelli di picco giornaliero, le centrali elettriche continuano comunque a funzionare a regime, è inevitabile. L'energia che non viene utilizzata in questi periodi di calma potrebbe essere accumulata per essere utilizzata il giorno dopo. Ma ancora non abbiamo tecnologie adeguate a tale scopo.
L'idrogeno è la risposta a questo problema. L'idrogeno è energia. La combustione dell'idrogeno con l'ossigeno produce energia e vapore acqueo, è quindi energia pulita. L'idrogeno si ricava dall'acqua e si può conservare con relativa facilità. Oggi potremmo già produrre idrogeno utilizzando l'energia della notte. L'idrogeno prodotto potrebbe essere utilizzato per far muovere i mezzi di trasporto, riducendo notevolmente l'emissione di gas serra.

L'idrogeno sarà senza dubbio protagonista nel futuro dell'energia.
Uno scenario completamente diverso sarà argomento del prossimo post. L'energia non è centralizzata. L'energia è distribuita, come è distribuita l'informazione in Internet. Collaborazione e condivisione sono parole chiave di un'idea radicalmente opposta a quella delle centrali a fusione nucleare.

7/15/2008 09:52:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Lettera a Miky e al meetup di Monza

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Cara Miky,
ho visto che Rudy si è scontrato di nuovo sulla questione degli inceneritori. Questa volta lo scontro è avvenuto con Ste, uno che a quanto pare se ne intente.


Clicca l'immagine.

Io penso che sia apprezzabile il fatto che delle persone portino avanti iniziative importanti come quelle che vengono portate avanti dai meetup. Questo però non toglie che è necessario condurre le proprie battaglie senza chiudersi in piccole aree di discussione tralasciando problemi altrettanto grandi o addirittura più grandi e più complessi.
A mio avviso Rudy, insieme a molti altri, si sta chiudendo in un'area di discussione troppo piccola per l'importanza del problema.
Noi tutti sappiamo benissimo che quando andiamo a fare la spesa torniamo a casa con una quantità impressionante di plastica e di carta da buttare. E' plastica e carta nuova di zecca. E' plastica che potrebbe essere riutilizzata per tutta la vita. E' la plastica delle vaschette in cui sono confezionate le carote, i pomodori. E' la plastica delle confezioni di dentifricio. E' la carta che avvolge le confezioni di dentifricio e che tiene insieme le scatole di latta dei pomodori pelati.
La prossima volta che andrai a fare la spesa, prima di uscire fai in modo che il bidone per la raccolta della plastica, della carta e del secco siano vuoti. Quando poi torni con la spesa, butta via subito le confezioni dei prodotti che hai acquistato. La verdura mettila direttamente nel frigo in un vassoio e butta la vaschetta di plastica che la conteneva. Butta subito qualsiasi imballo che non sia utile ad una corretta e sufficiente conservazione del prodotto.
Tu lo sai bene, cara Miky, che il triste risultato di questo esperimento sarà che se non ci fossero gli inceneritori non sarebbe possibile smaltire la spazzatura che produciamo nel giro di poche ore ogni volta che andiamo a fare la spesa.
E allora che cosa possiamo fare? Di che cosa dobbiamo discutere? Perché ci troviamo in questa condizione?
Gli inceneritori fanno male alla salute perché, si dice, durante il processo di incenerimento vengono prodotte sostanze cancerogene così piccole che riescono ad entrare nel nostro organismo influendo addirittura sul nostro dna. Una cosa pazzesca e terrificante. Ma siamo sicuri che sia questo il punto?
Lo dico sinceramente. Non mi frega nulla se gli inceneritori fanno male. Io NON VOGLIO GLI INCENERITORI perché NON VOGLIO PRODURRE COSI' TANTI RIFIUTI. Non mi frega niente se gli inceneritori fanno male. Non voglio che gli inceneritori mi servano. Questo è il punto.
Allora parliamo di come si fa a non produrre tutti questi rifiuti. Come si fa? Chi me lo dice? Perché mi dite che gli inceneritori fanno male e non mi dite perché al supermercato non posso comprare il detersivo dei piatti senza dover comprare anche un contenitore di plastica? Perché devo comprare tutte le volte anche il contenitore di plastica? Non posso comprarlo una sola volta in tutta la mia vita ed utilizzare sempre quello fino a ché non si deteriora?
Cara Miky,
non so a chi rivolgermi e allora mi vorrei rivolgere al meetup.
Ci sono risposte adeguate alle domande di una persona semplice come me, che ha voglia di ritrovare quella semplicità della vita che è stata perduta tanti anni fa?
Io voglio rispettare il pianeta sul quale vivo perché è l'unico pianeta che ho. Io non voglio trasformare il mio Pianeta in cenere. Non voglio trasformarlo in discarica. Voglio prendere dal mio Pianeta solo quello che mi serve.

7/07/2008 08:57:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Quando il pane non basta più

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Tra il 2010 e il 2020 avremo raggiunto il picco più alto di produzione del petrolio, superato il quale la produzione comincerà a diminuire, perché l'estrazione del petrolio restante sarà più dispendiosa rispetto al guadagno che se ne potrà ricavare.


Clicca l'immagine.

Sembra di descrivere un contesto storico apocalittico, e in effetti lo è. Il problema è che, come al solito, non se ne sa gran che. Per cui quando se ne parla viene naturale una sensazione di leggero panico che ci fa pensare ai nostri figli e al nostro futuro.
Oggi il prezzo del petrolio ha già avuto una crescita vertiginosa. Crescerà ancora fino a raggiungere cifre mai pensate. Questo perché l'offerta sta cominciando a diminuire mentre la domanda continua a crescere.
La domanda e l'offerta di un bene hanno ripercussioni dirette sul suo prezzo. Il meccanismo è semplice, ne avevo già parlato in precedenza. Rivediamolo.
Facciamo finta di avere 10 michette su un tavolo.
Una michetta serve per sfamare una persona.
Intorno al tavolo ci sono 10 persone.
C'è pane per tutti.
Una michetta vale tanto quanto una persona sfamata.
Ad un certo punto le persone diventano 20.
Quindi ci sono 10 persone in più intorno al nostro tavolo.
E' aumentata la domanda del pane. Cioè più persone rispetto a prima dicono: "Ho fame, voglio il pane".
Allora sul tavolo devono esserci 10 michette in più, così di nuovo c'è pane per tutti e il suo valore non cambia. Se sul tavolo non riuscissimo a mettere 20 michette, perché non c'è farina a sufficienza, ma ne mettessimo solo 12 in totale, allora il valore di una singola michetta aumenterebbe, perché la michetta che sazia una persona comincerebbe a diventare un elemento raro.
Questo è il meccanismo che fa alzare il prezzo del petrolio quando il petrolio scarseggia e la domanda del petrolio continua a crescere.
Adesso siamo nel 2008. Tra due anni sarà il 2010 e sarà cominciato il decennio in cui si prevede il famoso picco massimo di produzione del petrolio.
La gente oggi non sa nulla o non vuole sapere nulla. Quando si parla di crisi energetica, di consumi e di inquinamento molti tendono a rifugiarsi negli anni che gli restano da vivere rispondendo con la frase "Tanto abbiamo già superato il punto di non ritorno". Questa risposta, però, serve solo a proteggere quel "privilegio" che oggi tutti noi possediamo e che ci garantisce la libertà di entrare in un fresco e paradisiaco centro commerciale grazie al quale possiamo avere tutto.
Gli anni dieciventi, che stanno per arrivare, spero tanto che siano la salvezza dell'essere umano. Così com'è oggi l'uomo non potrebbe sopravvivere a lungo sulla Terra. Forse il suo corpo, sì, potrebbe resistere, ma il suo cervello continuerebbe a cadere in un buco vuoto senza futuro. Questo petrolio, sporco alleato dell'uomo, se ne sta andando. Adesso abbiamo una grossa opportunità. E' alle porte. E' l'opportunità di fare finalmente progresso, di rivedere il nostro sistema economico, di inventare un nuovo modo per fare energia e per fare società.
La "politica" di oggi, però, non deve rompere i coglioni! Fuori dal nostro futuro! Tornate a casa e lasciateci cogliere questa opportunità storica.
Economisti, scienziati, giornalisti, poeti, musicisti, intellettuali, insegnanti, genitori, falegnami, cuochi, meccanici, filosofi, autisti, tutti... Tutti sono chiamati ad essere protagonisti di questo cambiamento. Quando si riuscirà ad averne consapevolezza, allora ci si renderà conto di quanto siano inadeguate le attuali istituzioni politiche ed informative.

6/29/2008 06:43:00 PM Commenti Spedisci via mail
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La paura del potere

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Non ascoltate le "notizie" sulla sicurezza e sulle leggi che aiuterebbero l'Italia a riaffermare un contesto di tranquillità e di legalità. Nessun "politico" ha intenzione di perseguire la legalità. La legalità va contro gli interessi dei nostri "politici".
La classe politica dirigente quasi al completo ha capito che una nuova forza invisibile sta diventando gravemente grande e pericolosa. Si tratta dell'unione di milioni e milioni di italiani che piano piano stanno quasi inconsapevolmente preparando una rivolta legale e pacifica che sarà potentissima.
La politica ha paura. La parte più debole e disorganizzata della politica si nasconde dietro i banchi dell'opposizione. La parte più forte è invece in subbuglio e sta preparando e attuando piani di difesa. L'Italia armata è una delle armi adottate. E' necessario che tutte le forze dell'ordine siano pronte a difendere il potere.
Il problema della sicurezza esiste, ma non è della gente: è della politica.
Non ascoltate le "notizie" sulla sicurezza. I telegiornali stanno aiutando centinaia di criminali a mantenere il potere facendoci credere che noi abbiamo paura del nostro vicino di casa. Questa paura serve per giustificare l'Italia armata. L'Italia armata serve al potere perché ha paura della gente. Che Dio ci aiuti.

6/22/2008 10:18:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Il risparmio e la decrescita

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La decrescita non è il futuro. La decrescita è il nuovo punto di partenza. Dobbiamo fare alcuni passi indietro per riprendere il cammino nella direzione giusta.
Spesso sento parlare di punto di non ritorno, come se fossimo imprigionati su un treno che non vuole fermarsi. Non siamo imprigionati. Non siamo costretti a continuare per la direzione che abbiamo preso tanti anni fa.
Siamo assuefatti da un sistema, questo è vero, per cui l'idea che si possa vivere in un nuovo mondo non sembra possibile. L'uomo è la sua volontà. L'uomo è libero. l'uomo è anche confuso, è tenuto in ostaggio. Tutti noi abbiamo il potere di cambiare le cose, ma non lo sappiamo perché siamo come ipnotizzati.
Gli abitanti della Terra hanno bisogno di incontrarsi, di parlare di cose semplici. C'è bisogno di guardare da un'altra parte, in modo che gli attuali poteri che stanno mettendo a serio rischio il futuro di tutti quanti diventino poteri sempre più deboli, perdendo sempre più "consenso" fino a farli cadere stremati.
Il primo passo, a mio avviso, è quello di imparare a farsi le cose da sé, senza ricorrere al denaro. Non sto parlando di bricolage. Una ad una. Una dopo l'altra. Dobbiamo imparare a costruirci e procurarci quello che ci serve. Il punto di partenza è questo. Il futuro dell'economia è molto piccolo da un punto di vista geografico, ma molto grande da un punto di vista di progresso umano. Le comunità vivranno sempre più in armonia perché la sopravvivenza ed il benessere di tutti gli uomini dipenderà da ciò che ciascuno di loro è in grado di fare con le proprie mani e con la propria intelligenza.
Non è necessario essere capaci di fare tutto. Ciascuno si specializza in ciò che gli piace e gli riesce meglio.
Un campo in cui può essere molto semplice tentare questo primo passo è la cucina. Si può provare a definire quali sono le materie prime che non siamo in grado di procurarci senza denaro e provare a comprare solo quelle per un po' di tempo. Con queste materie prime si deve imparare a preparare tutto ciò che serve per una corretta e sufficiente alimentazione.
Potrebbe capitarvi così di avere imparato a fare la pasta, il pane e i biscotti.
Chissà in quanti altri campi avremmo acquisito capacità tecniche e creative, se solo questo schifoso sistema non si fosse impossessato del nostro futuro.

6/18/2008 09:04:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Le capacità perdute

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Imparare a fare quello che ci serve.
Uno degli aspetti più importanti che contribuisce a peggiorare la qualità della nostra vita e del nostro pianeta sta nel fatto che noi non siamo più capaci di procurarci quello che ci serve senza utilizzare il denaro. Il denaro sostituisce oggi l'intelligenza e il sapere di intere popolazioni.


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E' successo qualcosa di grande nel corso di questi ultimi cento anni. Si sono presentate due grandi opportunità, il progresso e lo sviluppo. La vita sulla Terra si è così trasformata.
Una comunità può sviluppare le proprie conoscenze e progredire nei campi che consentono all'uomo di vivere sempre meglio. Vivere sempre meglio vuol dire integrarsi sempre di più con il proprio spazio e il proprio tempo. Il progresso è un processo nel quale l'uomo acquisisce nuove conoscenze e mette a punto nuove tecniche per applicarle nel quotidiano. Poi c'è lo sviluppo. Lo sviluppo è la crescita in quantità. Lo sviluppo di un popolo è la crescita delle sue ricchezze. Il progresso fa vivere meglio le persone. Lo sviluppo fa vivere meglio più persone. Meglio e più.
Un contadino capace di coltivare il grano per produrre farina ha la possibilità di mangiare pasta e pane di ottima qualità. Questo contadino mangia meglio rispetto ad un impiegato che grazie al denaro ha la possibilità di comperare la pasta prodotta da sistemi industriali. L'impiegato però può permettersi di mangiare più pasta del contadino, perché il sistema industriale si basa su teorie secondo cui le risorse sono infinite, così c'è sempre pasta e in qualsiasi quantità. Il contadino mangia meglio, ma in quantità è vincolato dalla sua capacità produttiva e da quella del proprio campo di grano. L'impiegato mangia di più, ma in qualità è vincolato da fattori di carattere economico e finanziari che dipendono dal sistema industriale.
E' evidente che il nostro tempo ha dato priorità al "Più" tralasciando il "Meglio". In moltissimi campi solo lo sviluppo è alla base delle scelte che riguardano la vita delle persone e del futuro. Il progresso viene in aiuto soltanto in casi eccezionali e solo dove si verifica un calo dello sviluppo oppure dove si prevede un possibile nuovo settore di sviluppo. Per questo motivo siamo ancora molto indietro nel campo della mobilità, ma siamo molto avanti nel campo delle comunicazioni, per esempio.
Il progresso viene applicato durante i processi di sviluppo del commercio, ma non viene applicato nei processi di sviluppo della società. La società è oggi una massa di persone che consuma quello che produce lo sviluppo aiutato da un poco di progresso. Ecco dove sta il punto.
Il progresso è un piccolo accessorio. Dovrebbe invece essere la base da cui viene tutto il resto. Se il progresso fosse stato sempre il punto di partenza, oggi esisterebbe forse una comunità mondiale perfettamente integrata con il pianeta ed impegnata ad occuparsi di problemi di alto livello intellettuale e artistico. Le risorse sarebbero utilizzate solo per vivere meglio, non per guadagnare di più.
Ecco perché credo che sia fondamentale che ciascuno di noi riacquisti la capacità di vivere bene senza dipendere dal denaro. Questo è l'unico modo per riaccendere la necessità di progresso finalizzato a vivere meglio. Così si potrebbe diffondere una nuova cultura di vita, l'unica che può portare ad un futuro che ieri avremmo immaginato fantascientifico mentre oggi immaginiamo catastrofico.
Imparare a fare quello che ci serve significa alimentare il progresso di tutti. Oggi il progresso è monopolio delle grandi industrie internazionali. Imparare a fare il pane, la pasta, depurare l'acqua, non sprecare l'acqua, raccogliere l'acqua, sfruttare il vento, la luce, coltivare un orto, costruire un carretto da agganciare ad una bicicletta... Tutto questo è progresso. Se in questi cento anni ciascuno di noi si fosse occupato di tutto questo, mentre alcuni illuminati scoprivano e inventavano nuove tecniche e nuove tecnologie per tutti, oggi vivremmo in un contesto molto differente.

6/09/2008 11:29:00 AM Commenti Spedisci via mail
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La Repubblica ha dato una notizia!

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Adesso abbiamo capito perché questo tempo atmosferico è così pazzerello. Si preparava qualcosa di grosso nella redazione de "La Repubblica". E' uscita una notizia su questo giornale! E' la verità. E' uscita una notizia!. Riporto il testo integrale dell'articolo, che naturalmente non è firmato - probabilmente perché il coraggioso giornalista non ha voluto esporsi al rischio di essere licenziato.
"Nelle popolazioni che vivono in prossimità di impianti di incenerimento dei rifiuti è stato riscontrato un aumento dei casi di cancro dal 6 al 20 per cento.
Lo dice una ricerca, resa pubblica dall’istituto statale di sorveglianza sanitaria francese, l’ultima delle 435 ricerche consultabili presso la biblioteca scientifica internazionale PubMed che rilevano danni alla salute causati dai termovalorizzatori per le loro emissioni di diossina, prodotta dalla combustione della plastica insieme ad altri materiali. Questa molecola deve la sua micidiale azione alla capacità di concentrarsi negli organismi viventi e di penetrare nelle cellule. Qui va a “inceppare” uno dei principali meccanismi di controllo del Dna, scatenando le alterazioni dei geni che poi portano il cancro e le malformazioni neonatali."


5/27/2008 09:56:00 PM Commenti Spedisci via mail
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I due Mondi

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I Comuni hanno il compito di amministrare e gestire le cose che sono di tutti e che si trovano intorno a noi. Queste cose sono le strade, i parchi, il decoro, la salute, tutte quelle cose che possono dirsi di tutti. Ma di tutti non vuol dire di nessuno. Di tutti vuol dire nostro. La "civiltà" sta giocando una brutta partita. Arriverà molto presto un periodo difficile in cui questa "civiltà" si sarà resa conto degli sbagli che ha commesso in così poco tempo. E' stato un attimo di Mondo nel quale due generazioni schifose hanno trasformato il futuro in fine.


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Il Comune nel quale abito sta tagliando alberi per tutta la città mentre tutti i mezzi di comunicazione urlano alla gente di comperare automobili. Sembra di vivere in un incubo fatto di eventi irrazionali e suicidi.
Potrebbe accadere che la popolazione mondiale si dividerà in due schieramenti, quello ipnotizzato tranquillo e sorridente e quello risvegliato colto dal panico. Quello tranquillo continuerà a vivere così, come stiamo vivendo adesso. Quello risvegliato cercherà un rifugio lontano da questa "civiltà" presa in ostaggio da due generazioni criminali. La vita per loro non sarà facile ma sarà piena di riscoperte. Sarà una vita fatta di genuinità. Ricomincerà a credere nel futuro, forse. Ricomincerà a credere in Dio, ne sono certo. Sarà una società derisa da quella rimasta "sul mondo". Spero solo che ciascuna lascerà vivere l'altra in pace.

5/24/2008 07:09:00 PM Commenti Spedisci via mail
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I chilometri quadradi intorno alla nostra casa

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Non esistono più i chilometri quadrati intorno alla nostra casa. Sono un'area troppo vicina per essere sentita da noi durante la vita di tutti i giorni. Passiamo la domenica in centro o dai nostri amici. Molti di noi passano il sabato in un centro commerciale. Andiamo al bar dove normalmente ci si trova con tutti gli altri. Andiamo a lavorare a qualche decina di chilometri di distanza.
Trascorriamo la nostra vita in posti lontani. Se non avessimo l'automobile non li potremmo raggiungere. Se non ci fossero le automobili vivremmo oggi in un posto dove è tutto vicino. Invece è tutto lontano.
Le cose intorno a noi cambiano, ma raramente abbiamo la percezione che stia cambiando qualcosa di nostro. Viene abbattuta una vecchia caserma, viene costruito un palazzo, viene eliminato un bosco. Noi trascorriamo la nostra vita in posti lontani. Quando siamo in qualcuno di questi posti lontani vediamo intorno a noi cose che non ci appartengono. Così quando un bosco scompare è probabile che non ce ne accorgiamo, perché se era lontano non lo conoscevamo, se invece era vicino noi non c'eravamo e non ce ne siamo accorti.
Il fatto è che abbiamo la possibilità di raggiungere distanze che un tempo non si potevano raggiungere. Possiamo fare dieci chilometri di strada in pochi minuti. Ma questa lunga strada la facciamo chiusi ermeticamente in una scatola che non ci fa sentire i rumori, la temperatura, gli odori. Non abbiamo quindi la percezione di un viaggio, ma di un trasferimento quasi istantaneo. Usciamo di casa per andare in centro. Dalla casa al centro non esiste.
Questo aspetto della vita ci ha tolto oggi la percezione della realtà. La realtà è stata sostituita con cose e luoghi preparati. Abbiamo abbandonato il nostro pianeta. Stiamo vivendo su un livello superiore costruito sopra. E' possibile constatare che stiamo vivendo su un livello superiore costruito sopra non ascoltando per un paio di mesi le notizie che ci arrivano senza sosta da televisione, radio e giornali, e utilizzando bicicletta e mezzi pubblici per spostarci. Restando per due mesi in questo stato piano piano riemerge la realtà. E' come lo spegnimento improvviso di un suono assordante che dura da anni. Le nostre orecchie fischiano, ma giorno dopo giorno il fischio si attenua fino a scomparire. Ecco che riemerge la realtà che ci sta intorno, quella a nostra misura, quella intorno alla nostra casa. In base a dove si abita l'impressione potrà essere meravigliosa oppure orribile.

5/16/2008 06:10:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Automobile schiavitù

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Da ragazzo avevo la passione per le comunicazioni via radio. Diverse persone possedevano un CB, la Citizen's band, con il quale si poteva trasmettere e ricevere su una banda che consentiva l'utilizzo di 40 canali. Il CB è come una chat su internet, con la differenza che invece di scriversi con la tastiera ci si parla con la voce attraverso un microfono. La discussione avveniva rispettando una ruota che definiva l'ordine in cui le persone dovevano intervenire. Non si poteva parlare contemporaneamente. Solo uno alla volta. Così si doveva stare attenti a rispettare il proprio turno. Tutti i partecipanti disegnavano la ruota su un foglio così ciascuno sapeva a chi doveva lasciare la parola una volta terminato il suo intervento.


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Ma questo era solo l'inizio. Il CB mi appassionava sempre di più. Ad un certo punto ho cominciato a sentire il desiderio di poterlo utilizzare anche mentre ero in giro per Laveno. Così i soldi guadagnati durante il lavoro estivo, durante le vacanze scolastiche, li ho utilizzati per comperare un piccolo CB portatile. Provavo una sensazione molto forte perché potevo parlare con i miei amici quando volevo. Era un gran divertimento.
Naturalmente non tutti i miei amici possedevano un CB. Quelli che non si erano mai interessati alla radio non capivano bene perché fosse divertente. In effetti, mettendomi nei loro panni, dovevo sembrare un poco matto.
L'impressione che dovevo fare ai loro occhi forse era la stessa impressione che facevano a me le persone che utilizzavano i primi telefoni cellulari. Penso che sarà successo a molti di voi, quelli che abbiano almeno una trentina di anni. C'è stato un periodo in cui ogni tanto capitava che improvvisamente una persona cominciasse a parlare da sola. Era imbarazzante. Io non riuscivo a capire come potesse non sentirsi imbarazzata perché stava parlando ad alta voce da sola, vicino ad altre persone che erano inevitabilmente costrette ad ascoltare quello che diceva, senza poter sentire cosa rispondeva l'altro dall'altra parte del telefono.
Poi l'imbarazzo è scomparso. E' diventato normale che la gente parlasse da sola o avesse un coso nero che ogni tanto squilla a tutto volume rompendo i coglioni in treno, in tram, al bar, al cinema, a teatro, in chiesa, a scuola, in ufficio mentre ci sono le riunioni, in mensa, in piazza, in stazione, in ospedale, al supermercato, in macchina, a tavola mentre si mangia, al cimitero, dalla parrucchiera... Avrei voluto metterli tutti. Sono certo che ce ne sono ancora.
Eppure noi trentenni, che abbiamo vissuto il periodo precedente a questo periodaccio dei telefonini, diciamo che "è vero che sono fastidiosi" ma che "non si può farne a meno del telefonino", perché "serve per il lavoro", "è una comodità", "ce l'hanno tutti". E' come se qualcosa abbia trasmesso un qualche raggio magico per cui tutti pensano che il telefonino sia una cosa indispensabile.
A questo punto penso che l'uso del telefonino da parte di un'intera società deve aver necessariamente influito sulla società stessa, deve aver portato ad un qualche miglioramento, un qualche progresso. Il problema è che non riesco sinceramente a vederne. Vedo invece una certa nuova difficoltà nella comunicazione in generale, che però non credo sia causata solo dal fenomeno del telefonino.
Mi fermo qui sul telefonino e da qui incomincio sull'automobile.
Una intera società può cambiare idea su una tale questione. Una intera società può ribaltare completamente il giudizio in merito ad una tale questione. Una intera società può vivere bene senza una tale cosa, ma se quella tale cosa appare e la società la fa sua, succede che la stessa società dica che senza quella tale cosa non potrebbe vivere bene.
Se così pare anche a voi, allora possiamo proseguire con l'automobile.
Non esistono più i chilometri quadrati che circondano la nostra casa, esiste il mondo intero con migliaia di intrecci politici ed economici che stanno decidendo le sorti del nostro futuro. Queste decisioni poi si ripercuotono sui chilometri quadrati che circondano la nostra casa. Ma noi abbiamo una percezione della realtà che è molto ampia, è grandissima quanto il pianeta. Gran parte di questa realtà è accessibile a tutti noi, perché possiamo muoverci con i mezzi di trasporto. Ma la società non deve muoversi con mezzi pubblici efficienti, perché questo presupporrebbe che ci fosse un piano studiato da esperti che si occupano di migliorare il rapporto tra i popoli ed il pianeta. Un piano simile darebbe in cambio un pezzo di progresso della società mondiale e non darebbe invece nessuno sviluppo di breve termine da un punto di vista economico. Anzi, al contrario, darebbe un risparmio economico. E visto che i nostri "politici" non sono interessati al risparmio economico, che potrebbe contribuire al progresso, ma invece sono interessati al solo sviluppo di qualsiasi merda che c'è e che fa guadagnare quattrini, allora la gente deve muoversi utilizzando l'automobile.
Esattamente come per i telefonini, dell'automobile la gente crede che non si possa fare a meno. Perché con l'automobile si va a prendere il treno, si va al bar, al cinema, a teatro, in chiesa, a scuola, in ufficio, in mensa, in piazza, in stazione, in ospedale, al supermercato, al cimitero, dalla parrucchiera...
Non esistono più i chilometri quadrati che circondano la nostra casa anche grazie all'automobile.
Io ho provato a non utilizzare l'automobile e ho scoperto che almeno nel 50% dei casi utilizzare l'automobile è una vera stronzata. Prendo l'automobile per andare al bar così come telefono per dire "Sto arrivando ciao". Non vi sembra una stronzata questa telefonata? "Sto arrivando ciao" vuol dire che tra cinque o dieci minuti sei arrivato. E' una stronzata di telefonata. Così l'automobile diventa una specie di paraocchi che contribuisce, insieme ad altre cose, a far sì che i popoli non abbiano più il controllo sui chilometri quadrati che circondano le nostre case. In automobile siamo chiusi dentro una scatola che ci isola ermeticamente dalla realtà dei chilometri quadrati che stanno intorno alle nostre case.
Credo che ci stia clamorosamente sfuggendo qualcosa di importante.

5/11/2008 01:23:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Lo spazio bianco

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I nostri politici, che ogni volta andiamo a votare credendo che sia giusto scegliere tra i meno peggio, non ci parlano del futuro. Nessun politico ci parla del futuro. Eppure parlare del futuro significa fare politica. Perché la politica non ci parla del futuro? Perché è vecchia. Perché non fa politica, ma affari. Sarà ancora possibile un futuro, dopo tutto questo tempo perduto?
Dedico questo post a tutte le persone che hanno partecipato al V2-Day, a Torino e in tutte le città italiane. Sono persone che hanno lasciato andar via quella speranza di pezza costruita dalla televisione e dalle bugie. Persone che avranno forse la forza di riprendersi il futuro dando un bel calcio nel culo al peggio, al meno peggio e a tutti questi ciarlatani criminali che stanno distruggendo l'Italia.
Sono tantissime le persone che hanno deciso di reagire. Ci sono anche tantissime persone che stanno ancora decidendo che cosa fare, ma almeno hanno cominciato a pensare. Si sta creando una sorta di spazio bianco, una zona ancora neutrale in cui convergono le persone che si sono accorte di vivere all'interno di una libertà ben recintata e dalla quale vogliono uscire. E' una zona bianca neutra, dove un popolo si sta formando. Sta nascendo una generazione di giovani di avanguardia. Sono uomini e donne di venti, trenta e quarant'anni, che hanno capito che non c'è futuro se non si esce da questa "libertà" finta. Quella di oggi è una "libertà" fatta di molte condizioni mascherate da opportunità. E' una "libertà" che ci ha allontanato dal nostro futuro e quello dei nostri figli, dalla naturalità delle cose, dalla semplicità di Dio.


LO SPAZIO BIANCO

Migliaia di persone si inchinano
La grande piazza è bianca
Migliaia di cavalli lasciati scappare
Rimane solo questo grande Spazio Bianco

Prendimi con te
Sono un superstite
Non c'è più niente nelle mie valigie
Le lascerò bruciare

Prendimi con te
Sono il Futuro
Mi avevano mentito
Adesso sto scappando

Ma solo con la testa
Le mani restano li
Non servono le armi
Non servono le armi

Sollevato non posso più guidare
Ogni spinta per girare è nel vuoto
Non riesco a prendere più il domani
Sto nuotando nell'aria senza muovermi

Vedo gente che come me è sospesa
Riesce solo a respirare senza muoversi
Questo cielo sembra il mondo
Ma siamo solo delle bolle

5/04/2008 02:51:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Annozero - Primo Maggio 2008

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Ecco uno dei personaggi della "politica" italiana. Ad Annozero Sgarbi mostra tutto il suo talento. Marco Travaglio mostra un notevole autocontrollo. Santoro porta pazienza. Sgarbi è ridicolo. Buon divertimento.


Prima parte



Seconda parte



Terza parte



5/02/2008 11:34:00 PM Commenti Spedisci via mail
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La percezione della realtà

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I mezzi di informazione hanno allontanato la gente dalla realtà. La realtà è diventato tutto quello che ci raccontano i telegiornali e le trasmissioni di "approfondimento". Non esistono più i chilometri quadrati che circondano la nostra casa, esiste il mondo intero con migliaia di intrecci politici ed economici che stanno decidendo le sorti del nostro futuro. Sono intrecci così complessi e lontani che nessuno è capace di spiegare.



Ma sono intrecci così tanto pubblicizzati da essere praticamente di dominio pubblico. E' però un dominio pubblico cattivo, perché fa finta di appartenere alla gente ma la gente in realtà non lo conosce. La gente sa solo che quel dominio è la realtà. Tutto il resto non esiste più. Qualsiasi albero abbattuto, ruscello inquinato, palazzo costruito, qualsiasi oscenità collocata nei chilometri quadrati che circondano la nostra casa riesce sempre ad essere "spiegata" mescolandosi tra questi intrecci politici ed economici, fingendosi "realtà" grande e lontana.
Il risultato è che è possibile un potere che può agire sui vari chilometri quadrati che circondano le nostre case, nella totale indifferenza della gente. La gente è confusa senza saperlo. La realtà non è l'albero abbattuto sotto casa, la realtà è la guerra in Iraq. La realtà non è l'aria irrespirabile delle nostre città, la realtà sono gli stupri commessi da un marocchino. La realtà non è salire su un treno di pendolari e trovarsi schiacciati come su un carro bestiame, la realtà è che una grossa banca si è fusa con un'altra grossa banca.
Se tutta la gente del mondo, per chiedere che venga restituita loro la realtà, picchiasse nello stesso istante un piede a terra, il pianeta tremerebbe così tanto che i criminali - i criminali veri - che si sono impossessati del nostro futuro inizierebbero ad avere paura e piano piano comincerebbero a restituirci tutto quello che si sono presi in cinquant'anni.

5/01/2008 07:19:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Pubblicità al consumo

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Oggi vi confesso una mia debolezza. Sono un appassionato di film e musica del passato, di quei film e di quelle canzoni che rappresentano un periodo storico molto particolare. A volte provo invidia per le persone che hanno avuto modo di vivere nel periodo in cui nasceva la speranza. Grandi tragedie e sofferenze alle spalle. Un futuro che prometteva a tutti una vita gioiosa, piena di scoperte e di successi. Un futuro in cui ciascuno aveva nel cuore la gioia di non voler commettere nessuno degli errori del passato. Un periodo stupendo.



Oggi, però, ho visto Vacanze Romane, film del 1953 diretto da William Wyler. Nel film si possono vedere straordinari momenti di vita nel cuore della città romana. La protagonista del film, una principessa fuggita solo per un giorno dalla lussuosa ospitalità italiana, si mischia alla gente per godersi tutto ciò che la casualità di una splendida città al lavoro può offrirle in una giornata di sole.
Fino ad un certo momento trovo tutto abbastanza piacevole, anche se ho visto di meglio, ma non mi dispiace. Poi, però, mi accorgo che questi momenti di spensieratezza sono pesantemente accompagnati da una martellante pubblicità al consumo. Ho avuto i brividi. Sono stato travolto da una pubblicità che è stata diffusa decine di anni fa, quando ancora le persone consideravano il termine "consumo" come il verificarsi di una condizione negativa, ovunque si presentasse. La principessa invece era felice e questa felicità era alimentata dal fatto che poteva avere tutto quello che voleva, con quei soldi che aveva in tasca.
E' una scena assolutamente micidiale. La principessa ha in tasca mille lire, che per un italiano sono molti soldi, ma per un americano sono pochissimi, sono un dollaro e mezzo, che le consentono di comperare alcune cose: un gelato, un paio di scarpe, una nuova acconciatura di capelli... Infine vorrebbe comperare un mazzo di fiori, ma i soldi rimasti non sono sufficienti.
Nessuno a quei tempi avrebbe mai speso mille lire in quel modo. In questo film, però, viene mostrato come una ragazza possa essere ricoperta di felicità comperando cose di cui non ha effettivamente bisogno. Quella scena presenta il consumo. Il consumo che forse nessuno aveva mai conosciuto prima di averlo visto in un film.
Comincio a capire sempre di più, giorno dopo giorno, quali sono i pericoli che dovremmo imparare a riconoscere. Le generazioni passate hanno vissuto un periodo tanto magnifico quanto indifeso.
La nostra generazione deve fare evolvere le idee che possono migliorare la società e deve abbandonare quelle che alla società sono dannose. La nostra generazione deve riappropriarsi del futuro.

4/26/2008 05:37:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Il signoraggio bancario - 2

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Le banche centrali stampano soldi senza alcuna contropartita. I soldi creati dal nulla vengono prestati allo Stato. Lo Stato paga 100€ più gli interessi per mettere in circolazione una banconota da 100€. 100€ costano allo Stato 104€. Alle banche centrali 100€ costano 30 centesimi, calcolando il costo della carta, dello stampatore e delle eventuali spese interne di gestione.



Perché il denato non è di proprietà dello Stato? Una volta era lo Stato a stampare i soldi necessari all'economia interna. 100€ sarebbero costati allo Stato solamente 30 centesimi... Chi ha voluto trasferire la proprietà del denaro dallo Stato ad un gruppo di banchieri privati? Chi sono questi banchieri? Che fine fanno tutti i guadagni esorbitanti derivanti dal prestito dei soldi agli Stati?
Alcuni personaggi, quali Beppegrillo e Travaglio, parlarono con molta chiarezza di questo fenomeno. Ad un certo punto hanno smesso di parlarne e hanno anche cominciato a negare che di questo argomento siano competenti. Perché?
Il denaro é di poche persone. Il denaro é di un ristretto numero di esseri umani, banchieri di cui non si conoscono i nomi. Questi banchieri stanno forse comprando tutto quello che ci circonda?

Il denaro dovrebbe essere dello Stato. Il denaro serve per scambiarsi il lavoro, le merci, i beni. Il denaro non è un bene di per sé. Quello che si può comprare col denaro è un bene. Il denaro non può essere un bene, perché i beni non possono essere stampati e dichiarati di valore in un istante. Non esiste nella realtà un bene che acquisisce valore istantaneo perché lo ha deciso qualcuno. Una banconota da 100€ deve valere 100€ perché è stata scambiata con un bene o con un lavoro grazie al quale per 100€ è possibile godere di qualcosa. Se io lavoro per un'ora e grazie a questo lavoro ho preparato cinque torte, posso dire che per le mie competenze, le mie spese, il mio tempo e la mia fatica voglio essere ricompensato con 20€. Significa che vendo a 20€ le mie cinque torte. I soldi che ricevo posso utilizzarli per comperare un paio di pantaloni. Le torte sono un bene. I pantaloni sono un bene. 20€ non sono un bene, solo solo un pezzo di carta che serve come mezzo di scambio.
Questi banchieri guadagnano sulla vendita del denaro. Il denaro viene venduto nel vero senso della parola.
Ma a che cosa porterà questo fenomeno?
Perché subiamo in silenzio un simile declassamento del lavoro?
Se tutti quanti, per assurdo, volessimo spendere tutti i nostri soldi, dove troveremmo così tanti beni da comprare se il denaro è stato stampato senza alcuna contropartita?

4/21/2008 09:10:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Il meno peggio

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Un mio amico continua a dire che avrei dovuto votare. Questo stesso amico, contemporaneamente, dice di essere andato a votare il meno peggio. Ma che voto è il meno peggio? Chi vota il meno peggio sta dicendo che c'è qualcosa che non va, esattamente come me. Non funziona il gioco complessivo, è truccato. Non posso scommettere sul cavallo meno peggio mentre so che la corsa è truccata. Che scommessa sarebbe? Perderei in ogni caso.



Il mio amico crede ancora che votando il meno peggio ci siano più probabilità che al governo vadano persone oneste in grado di cambiare le cose. Ormai ho 33 anni, ed è da 33 anni che sento dire di gente che vota il meno peggio. Ci vuole una cosa più netta. Ci vuole un cambiamento. Ci vuole il meglio, non il meno peggio. Ci vuole il meglio per Elisa, Elisa non si merita il meno peggio. Ci vuole il meglio per tutti i bambini di oggi, vittime della politica che non si occupa del domani. Il meno peggio si occupa degli affari, il meglio si occupa di futuro, per Elisa e per tutti i bambini di oggi.
MENO PEGGIO? VAFFANCULO!

Elenco dei "politici" italiani indagati, prescritti, condannati, sospettati.

4/16/2008 09:31:00 AM Commenti Spedisci via mail




La mafia è al governo

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Anche questa volta ce l'hanno fatta. Non è una sorpresa. Praticamente tutti gli schieramenti politici hanno tra i candidati gente disonesta. In ogni caso nel governo sarebbero riusciti ad entrare i delinquenti necessari per continuare a mantenere il controllo.



Hai votato a sinistra? Al governo ci sarebbero state persone prescritte, giudicate colpevoli di uno o più reati, sospettate di essere coinvolte in affari mafiosi. Hai votato a destra? Bene! Hai vinto più di 50 criminali, tra indagati, giudicati colpevoli, sospettati di far parte della mafia. La mafia ringrazia tutti quelli che sono andati a votare, perché quelli che sono andati a votare hanno dimostrato di nuovo tutto il loro cordiale ed affettuoso appoggio.

4/15/2008 02:11:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Il Signoraggio bancario

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Tutti pensiamo che le banche centrali siano di proprietà pubblica, che il denaro stampato dalle banche e messo in circolazione sia di proprietà dello Stato, di tutti. Invece non è così. Le banche centrali stampano denaro e lo prestano agli stati. E gli stati si indebitano verso le banche, che sono private.



Sembra che ci sia una truffa colossale dietro questo meccanismo. Per il momento voglio introdurre solo la questione per poi svilupparla con dettagli anche di carattere tecnico successivamente, in nuovi post. Ho deciso infatti di dedicarmi per qualche tempo alla ricerca di informazioni proprio riguardanti il signoraggio bancario e gli effetti che questo fenomeno mondiale avrà sulla vita di tutte le persone del pianeta. Sarà quindi interessante infine capire perché sta succedendo questo e chi o cosa ci sta guadagnando.
Ecco quello che accade.
Lo Stato non può stampare soldi. Solo la banca centrale può farlo. Così lo Stato chiede alla banca di mettere in circolazione un determinato quantitativo di banconote. Queste banconote vengono prestate dalla banca allo Stato. Lo Stato in cambio consegna alla banca titoli di debito pubblico, che non sono altro che cambiali. Il titolo di debito pubblico consente alla banca di poter esigere la restituzione dallo Stato delle banconote prestate con i relativi interessi.
Proviamo a seguire una banconota da 100€ per capire meglio cosa succede.
Lo Stato chiede alla banca di mettere in circolazione una banconota da 100€.
La banca stampa la banconota al costo di 30 centesimi e la presta allo Stato.
Lo Stato promette alla banca che restituirà la banconota da 100€ più 4€ di interessi. A tale scopo lo Stato consegna alla banca un titolo di debito pubblico.
Quando lo stato dovrà restituire la banconota, però, non potrà pagare gli interessi perché la moneta che serve per coprirli non è mai stata stampata.
Così lo Stato chiede alla banca un nuovo prestito.
Questo meccanismo incredibile fa in modo che lo Stato non possa mai uscire dal debito con la banca. Ma c'è di più. Il giro che ha fatto la banconota da 100€ ha fatto sì che un pezzo di carta del valore reale di 30 centesimi abbia acquisito un nuovo valore reale di 100€, accompagnato da un ulteriore valore pari a 4€, cioè gli interessi. La banca non guadagna 4€ meno 30 centesimi di costi, ma ne guadagna 104€ meno 30 centesimi di costi. I soldi che le banche prestano agli stati non vengono chiesti a loro volta in prestito a qualcuno, non sono il guadagno di un lavoro. Sono semplicemente pezzi di carta stampati all'occorrenza dalla stessa banca. Questi pezzi di carta acquistano istantaneamente il loro valore non appena sono diventati un debito dello stato. Quando lo Stato restituirà anche solo una parte di questo debito alle banche, le banche avranno ricevuto moneta di valore reale, perché questa moneta è stata moneta di scambio di milioni di persone che hanno lavorato, oppure hanno pagato un lavoro, o hanno comprato un bene.
Tutto questo è il signoraggio bancario.

4/09/2008 10:12:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Spegnere la televisione

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Quando si è a casa con la propria famiglia possono accadere cose meravigliose. Si può dire una cosa spiritosa, si può notare un atteggiamento, si può essere tristi insieme per qualcosa, oppure felici, ci si può guardare negli occhi senza dire nulla, oppure parlare di continuo. Si può raccontare un fatto, oppure immaginarsi insieme come sarebbe la propria vita se si abitasse in una casa al mare, o in una casa in montagna, o in una città.



Potrebbero accadere cose meravigliose, se solo alzassimo la testa per pochi giorni. Siediti come al solito sul divano per guardare la televisione "insieme" alla tua famiglia. Ma invece di guardare la televisione, guarda di nascosto la tua famiglia, per tutta la sera. Vedrai una cosa orribile. Vedrai la tua famiglia immobile a fissare in silenzio un oggetto. Vedrai la tua famiglia ipnotizzata. Vedrai persone spente, morte.
La televisione ruba a tutti noi il tempo più prezioso della giornata. Quel tempo che consentirebbe ad una popolazione di sviluppare l'intelligenza e la convivenza. La televisione mantiene la società in un costante stato di ipnosi. Così la società prende col tempo una direzione che non avrebbe preso altrimenti: la direzione dei consumi a tutto campo anziché la direzione del progresso a tutto campo.
La società è impegnata a consumare. La società non scopre più. Le "nuove" invenzioni di una società in stato di ipnosi servono per sviluppare ulteriormente l'economia, non per far progredire la società stessa. Il progresso della società sarebbe infatti la probabile causa di un tracollo di molti degli attuali filoni economici, come il petrolio e l'energia, per far posto a nuove tecnologie, nuove economie, nuovi approcci più moderni, più da "futuro" come ce lo si immagina quando si è bambini. Siamo capaci di modificare geneticamente il mais, ma non siamo ancora capaci di conservare davvero l'energia elettrica. Siamo capaci di costruire microprocessori piccolissimi, ma non siamo ancora capaci di costruire veicoli per il trasporto che non utilizzino il motore a scoppio.
Dobbiamo alzare la testa. Stiamo vivendo in un periodo strano, un periodo dove non si riesce a capire se ci sarà un futuro. Per rialzare la testa io comincio dalla televisione. La spengo. Quando non riesco a spegnerla, invece di guardarla guardo di nascosto le persone che mi stanno intorno. Vedo così una cosa orribile e, contemporaneamente, mi rendo conto di quanto tempo meraviglioso ho per parlare con le persone a cui voglio bene e di come posso riprendermi questo tempo che mi appartiene.

4/05/2008 10:26:00 AM Commenti Spedisci via mail
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