La Repubblica ha dato una notizia!

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Adesso abbiamo capito perché questo tempo atmosferico è così pazzerello. Si preparava qualcosa di grosso nella redazione de "La Repubblica". E' uscita una notizia su questo giornale! E' la verità. E' uscita una notizia!. Riporto il testo integrale dell'articolo, che naturalmente non è firmato - probabilmente perché il coraggioso giornalista non ha voluto esporsi al rischio di essere licenziato.
"Nelle popolazioni che vivono in prossimità di impianti di incenerimento dei rifiuti è stato riscontrato un aumento dei casi di cancro dal 6 al 20 per cento.
Lo dice una ricerca, resa pubblica dall’istituto statale di sorveglianza sanitaria francese, l’ultima delle 435 ricerche consultabili presso la biblioteca scientifica internazionale PubMed che rilevano danni alla salute causati dai termovalorizzatori per le loro emissioni di diossina, prodotta dalla combustione della plastica insieme ad altri materiali. Questa molecola deve la sua micidiale azione alla capacità di concentrarsi negli organismi viventi e di penetrare nelle cellule. Qui va a “inceppare” uno dei principali meccanismi di controllo del Dna, scatenando le alterazioni dei geni che poi portano il cancro e le malformazioni neonatali."


5/27/2008 09:56:00 PM Commenti Spedisci via mail
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I due Mondi

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I Comuni hanno il compito di amministrare e gestire le cose che sono di tutti e che si trovano intorno a noi. Queste cose sono le strade, i parchi, il decoro, la salute, tutte quelle cose che possono dirsi di tutti. Ma di tutti non vuol dire di nessuno. Di tutti vuol dire nostro. La "civiltà" sta giocando una brutta partita. Arriverà molto presto un periodo difficile in cui questa "civiltà" si sarà resa conto degli sbagli che ha commesso in così poco tempo. E' stato un attimo di Mondo nel quale due generazioni schifose hanno trasformato il futuro in fine.


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Il Comune nel quale abito sta tagliando alberi per tutta la città mentre tutti i mezzi di comunicazione urlano alla gente di comperare automobili. Sembra di vivere in un incubo fatto di eventi irrazionali e suicidi.
Potrebbe accadere che la popolazione mondiale si dividerà in due schieramenti, quello ipnotizzato tranquillo e sorridente e quello risvegliato colto dal panico. Quello tranquillo continuerà a vivere così, come stiamo vivendo adesso. Quello risvegliato cercherà un rifugio lontano da questa "civiltà" presa in ostaggio da due generazioni criminali. La vita per loro non sarà facile ma sarà piena di riscoperte. Sarà una vita fatta di genuinità. Ricomincerà a credere nel futuro, forse. Ricomincerà a credere in Dio, ne sono certo. Sarà una società derisa da quella rimasta "sul mondo". Spero solo che ciascuna lascerà vivere l'altra in pace.

5/24/2008 07:09:00 PM Commenti Spedisci via mail
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I chilometri quadradi intorno alla nostra casa

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Non esistono più i chilometri quadrati intorno alla nostra casa. Sono un'area troppo vicina per essere sentita da noi durante la vita di tutti i giorni. Passiamo la domenica in centro o dai nostri amici. Molti di noi passano il sabato in un centro commerciale. Andiamo al bar dove normalmente ci si trova con tutti gli altri. Andiamo a lavorare a qualche decina di chilometri di distanza.
Trascorriamo la nostra vita in posti lontani. Se non avessimo l'automobile non li potremmo raggiungere. Se non ci fossero le automobili vivremmo oggi in un posto dove è tutto vicino. Invece è tutto lontano.
Le cose intorno a noi cambiano, ma raramente abbiamo la percezione che stia cambiando qualcosa di nostro. Viene abbattuta una vecchia caserma, viene costruito un palazzo, viene eliminato un bosco. Noi trascorriamo la nostra vita in posti lontani. Quando siamo in qualcuno di questi posti lontani vediamo intorno a noi cose che non ci appartengono. Così quando un bosco scompare è probabile che non ce ne accorgiamo, perché se era lontano non lo conoscevamo, se invece era vicino noi non c'eravamo e non ce ne siamo accorti.
Il fatto è che abbiamo la possibilità di raggiungere distanze che un tempo non si potevano raggiungere. Possiamo fare dieci chilometri di strada in pochi minuti. Ma questa lunga strada la facciamo chiusi ermeticamente in una scatola che non ci fa sentire i rumori, la temperatura, gli odori. Non abbiamo quindi la percezione di un viaggio, ma di un trasferimento quasi istantaneo. Usciamo di casa per andare in centro. Dalla casa al centro non esiste.
Questo aspetto della vita ci ha tolto oggi la percezione della realtà. La realtà è stata sostituita con cose e luoghi preparati. Abbiamo abbandonato il nostro pianeta. Stiamo vivendo su un livello superiore costruito sopra. E' possibile constatare che stiamo vivendo su un livello superiore costruito sopra non ascoltando per un paio di mesi le notizie che ci arrivano senza sosta da televisione, radio e giornali, e utilizzando bicicletta e mezzi pubblici per spostarci. Restando per due mesi in questo stato piano piano riemerge la realtà. E' come lo spegnimento improvviso di un suono assordante che dura da anni. Le nostre orecchie fischiano, ma giorno dopo giorno il fischio si attenua fino a scomparire. Ecco che riemerge la realtà che ci sta intorno, quella a nostra misura, quella intorno alla nostra casa. In base a dove si abita l'impressione potrà essere meravigliosa oppure orribile.

5/16/2008 06:10:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Automobile schiavitù

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Da ragazzo avevo la passione per le comunicazioni via radio. Diverse persone possedevano un CB, la Citizen's band, con il quale si poteva trasmettere e ricevere su una banda che consentiva l'utilizzo di 40 canali. Il CB è come una chat su internet, con la differenza che invece di scriversi con la tastiera ci si parla con la voce attraverso un microfono. La discussione avveniva rispettando una ruota che definiva l'ordine in cui le persone dovevano intervenire. Non si poteva parlare contemporaneamente. Solo uno alla volta. Così si doveva stare attenti a rispettare il proprio turno. Tutti i partecipanti disegnavano la ruota su un foglio così ciascuno sapeva a chi doveva lasciare la parola una volta terminato il suo intervento.


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Ma questo era solo l'inizio. Il CB mi appassionava sempre di più. Ad un certo punto ho cominciato a sentire il desiderio di poterlo utilizzare anche mentre ero in giro per Laveno. Così i soldi guadagnati durante il lavoro estivo, durante le vacanze scolastiche, li ho utilizzati per comperare un piccolo CB portatile. Provavo una sensazione molto forte perché potevo parlare con i miei amici quando volevo. Era un gran divertimento.
Naturalmente non tutti i miei amici possedevano un CB. Quelli che non si erano mai interessati alla radio non capivano bene perché fosse divertente. In effetti, mettendomi nei loro panni, dovevo sembrare un poco matto.
L'impressione che dovevo fare ai loro occhi forse era la stessa impressione che facevano a me le persone che utilizzavano i primi telefoni cellulari. Penso che sarà successo a molti di voi, quelli che abbiano almeno una trentina di anni. C'è stato un periodo in cui ogni tanto capitava che improvvisamente una persona cominciasse a parlare da sola. Era imbarazzante. Io non riuscivo a capire come potesse non sentirsi imbarazzata perché stava parlando ad alta voce da sola, vicino ad altre persone che erano inevitabilmente costrette ad ascoltare quello che diceva, senza poter sentire cosa rispondeva l'altro dall'altra parte del telefono.
Poi l'imbarazzo è scomparso. E' diventato normale che la gente parlasse da sola o avesse un coso nero che ogni tanto squilla a tutto volume rompendo i coglioni in treno, in tram, al bar, al cinema, a teatro, in chiesa, a scuola, in ufficio mentre ci sono le riunioni, in mensa, in piazza, in stazione, in ospedale, al supermercato, in macchina, a tavola mentre si mangia, al cimitero, dalla parrucchiera... Avrei voluto metterli tutti. Sono certo che ce ne sono ancora.
Eppure noi trentenni, che abbiamo vissuto il periodo precedente a questo periodaccio dei telefonini, diciamo che "è vero che sono fastidiosi" ma che "non si può farne a meno del telefonino", perché "serve per il lavoro", "è una comodità", "ce l'hanno tutti". E' come se qualcosa abbia trasmesso un qualche raggio magico per cui tutti pensano che il telefonino sia una cosa indispensabile.
A questo punto penso che l'uso del telefonino da parte di un'intera società deve aver necessariamente influito sulla società stessa, deve aver portato ad un qualche miglioramento, un qualche progresso. Il problema è che non riesco sinceramente a vederne. Vedo invece una certa nuova difficoltà nella comunicazione in generale, che però non credo sia causata solo dal fenomeno del telefonino.
Mi fermo qui sul telefonino e da qui incomincio sull'automobile.
Una intera società può cambiare idea su una tale questione. Una intera società può ribaltare completamente il giudizio in merito ad una tale questione. Una intera società può vivere bene senza una tale cosa, ma se quella tale cosa appare e la società la fa sua, succede che la stessa società dica che senza quella tale cosa non potrebbe vivere bene.
Se così pare anche a voi, allora possiamo proseguire con l'automobile.
Non esistono più i chilometri quadrati che circondano la nostra casa, esiste il mondo intero con migliaia di intrecci politici ed economici che stanno decidendo le sorti del nostro futuro. Queste decisioni poi si ripercuotono sui chilometri quadrati che circondano la nostra casa. Ma noi abbiamo una percezione della realtà che è molto ampia, è grandissima quanto il pianeta. Gran parte di questa realtà è accessibile a tutti noi, perché possiamo muoverci con i mezzi di trasporto. Ma la società non deve muoversi con mezzi pubblici efficienti, perché questo presupporrebbe che ci fosse un piano studiato da esperti che si occupano di migliorare il rapporto tra i popoli ed il pianeta. Un piano simile darebbe in cambio un pezzo di progresso della società mondiale e non darebbe invece nessuno sviluppo di breve termine da un punto di vista economico. Anzi, al contrario, darebbe un risparmio economico. E visto che i nostri "politici" non sono interessati al risparmio economico, che potrebbe contribuire al progresso, ma invece sono interessati al solo sviluppo di qualsiasi merda che c'è e che fa guadagnare quattrini, allora la gente deve muoversi utilizzando l'automobile.
Esattamente come per i telefonini, dell'automobile la gente crede che non si possa fare a meno. Perché con l'automobile si va a prendere il treno, si va al bar, al cinema, a teatro, in chiesa, a scuola, in ufficio, in mensa, in piazza, in stazione, in ospedale, al supermercato, al cimitero, dalla parrucchiera...
Non esistono più i chilometri quadrati che circondano la nostra casa anche grazie all'automobile.
Io ho provato a non utilizzare l'automobile e ho scoperto che almeno nel 50% dei casi utilizzare l'automobile è una vera stronzata. Prendo l'automobile per andare al bar così come telefono per dire "Sto arrivando ciao". Non vi sembra una stronzata questa telefonata? "Sto arrivando ciao" vuol dire che tra cinque o dieci minuti sei arrivato. E' una stronzata di telefonata. Così l'automobile diventa una specie di paraocchi che contribuisce, insieme ad altre cose, a far sì che i popoli non abbiano più il controllo sui chilometri quadrati che circondano le nostre case. In automobile siamo chiusi dentro una scatola che ci isola ermeticamente dalla realtà dei chilometri quadrati che stanno intorno alle nostre case.
Credo che ci stia clamorosamente sfuggendo qualcosa di importante.

5/11/2008 01:23:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Lo spazio bianco

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I nostri politici, che ogni volta andiamo a votare credendo che sia giusto scegliere tra i meno peggio, non ci parlano del futuro. Nessun politico ci parla del futuro. Eppure parlare del futuro significa fare politica. Perché la politica non ci parla del futuro? Perché è vecchia. Perché non fa politica, ma affari. Sarà ancora possibile un futuro, dopo tutto questo tempo perduto?
Dedico questo post a tutte le persone che hanno partecipato al V2-Day, a Torino e in tutte le città italiane. Sono persone che hanno lasciato andar via quella speranza di pezza costruita dalla televisione e dalle bugie. Persone che avranno forse la forza di riprendersi il futuro dando un bel calcio nel culo al peggio, al meno peggio e a tutti questi ciarlatani criminali che stanno distruggendo l'Italia.
Sono tantissime le persone che hanno deciso di reagire. Ci sono anche tantissime persone che stanno ancora decidendo che cosa fare, ma almeno hanno cominciato a pensare. Si sta creando una sorta di spazio bianco, una zona ancora neutrale in cui convergono le persone che si sono accorte di vivere all'interno di una libertà ben recintata e dalla quale vogliono uscire. E' una zona bianca neutra, dove un popolo si sta formando. Sta nascendo una generazione di giovani di avanguardia. Sono uomini e donne di venti, trenta e quarant'anni, che hanno capito che non c'è futuro se non si esce da questa "libertà" finta. Quella di oggi è una "libertà" fatta di molte condizioni mascherate da opportunità. E' una "libertà" che ci ha allontanato dal nostro futuro e quello dei nostri figli, dalla naturalità delle cose, dalla semplicità di Dio.


LO SPAZIO BIANCO

Migliaia di persone si inchinano
La grande piazza è bianca
Migliaia di cavalli lasciati scappare
Rimane solo questo grande Spazio Bianco

Prendimi con te
Sono un superstite
Non c'è più niente nelle mie valigie
Le lascerò bruciare

Prendimi con te
Sono il Futuro
Mi avevano mentito
Adesso sto scappando

Ma solo con la testa
Le mani restano li
Non servono le armi
Non servono le armi

Sollevato non posso più guidare
Ogni spinta per girare è nel vuoto
Non riesco a prendere più il domani
Sto nuotando nell'aria senza muovermi

Vedo gente che come me è sospesa
Riesce solo a respirare senza muoversi
Questo cielo sembra il mondo
Ma siamo solo delle bolle

5/04/2008 02:51:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Annozero - Primo Maggio 2008

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Ecco uno dei personaggi della "politica" italiana. Ad Annozero Sgarbi mostra tutto il suo talento. Marco Travaglio mostra un notevole autocontrollo. Santoro porta pazienza. Sgarbi è ridicolo. Buon divertimento.


Prima parte



Seconda parte



Terza parte



5/02/2008 11:34:00 PM Commenti Spedisci via mail
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La percezione della realtà

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I mezzi di informazione hanno allontanato la gente dalla realtà. La realtà è diventato tutto quello che ci raccontano i telegiornali e le trasmissioni di "approfondimento". Non esistono più i chilometri quadrati che circondano la nostra casa, esiste il mondo intero con migliaia di intrecci politici ed economici che stanno decidendo le sorti del nostro futuro. Sono intrecci così complessi e lontani che nessuno è capace di spiegare.



Ma sono intrecci così tanto pubblicizzati da essere praticamente di dominio pubblico. E' però un dominio pubblico cattivo, perché fa finta di appartenere alla gente ma la gente in realtà non lo conosce. La gente sa solo che quel dominio è la realtà. Tutto il resto non esiste più. Qualsiasi albero abbattuto, ruscello inquinato, palazzo costruito, qualsiasi oscenità collocata nei chilometri quadrati che circondano la nostra casa riesce sempre ad essere "spiegata" mescolandosi tra questi intrecci politici ed economici, fingendosi "realtà" grande e lontana.
Il risultato è che è possibile un potere che può agire sui vari chilometri quadrati che circondano le nostre case, nella totale indifferenza della gente. La gente è confusa senza saperlo. La realtà non è l'albero abbattuto sotto casa, la realtà è la guerra in Iraq. La realtà non è l'aria irrespirabile delle nostre città, la realtà sono gli stupri commessi da un marocchino. La realtà non è salire su un treno di pendolari e trovarsi schiacciati come su un carro bestiame, la realtà è che una grossa banca si è fusa con un'altra grossa banca.
Se tutta la gente del mondo, per chiedere che venga restituita loro la realtà, picchiasse nello stesso istante un piede a terra, il pianeta tremerebbe così tanto che i criminali - i criminali veri - che si sono impossessati del nostro futuro inizierebbero ad avere paura e piano piano comincerebbero a restituirci tutto quello che si sono presi in cinquant'anni.

5/01/2008 07:19:00 PM Commenti Spedisci via mail
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