Vicini a qualcosa

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Non mi sento più come dieci anni fa. Dieci anni fa avevo la consapevolezza del fatto che tutto quello di cui potevo disporre fosse lì per tutti, in aiuto di tutti e grazie al contributo di tutti. Una strada, un Bar, tutto quello che si può comprare, tutto quello che si può utilizzare durante il quotidiano, l'acqua, tutto, tutto quello a cui sono stato abituato.
Oggi invece ho la sensazione netta che tutte queste cose non potevano essere a mia disposizione come invece lo sono state per trent'anni. Oggi mi accorgo che la smisurata efficienza del sistema nel quale ho vissuto è la causa di qualcosa che si sta avvicinando.
Non so che cosa si stia avvicinando, ma so che siamo vicini a qualcosa.

Mi trovo seduto
Vicino a qualcosa
Mi trovo a guardare
Vicino a qualcosa
Sento che qualcosa
Si avvicina
E' un circuito che si apre
E' tutto inutile

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10/25/2008 03:47:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Le parole della politica

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Le parole sono importanti. A volte si usano termini impropri senza rendersene conto. Altre volte, invece, si usano termini ricercati appositamente per creare un certo effetto.


Clicca l'immagine

C'è un aggettivo che ormai viene utilizzato con grande vantaggio da politici, giornalisti, banchieri, economisti e avvocati. E' un aggettivo che consente a questi "uomini" di non tenere nascosta una verità e contemporaneamente di non confessarla.
Mi immagino che un bel giorno il politico Pinco Pallino disse al microfono di un "giornalista":
"Guardi, io penso che i problemi reali della gente non si risolvano facendo quello che sta facendo il ministro."
L'intervista fu mandata in onda al telegiornale della sera e venne ascoltata da un criminale della comunicazione il quale fu illuminato dal pezzetto di frase "i problemi reali della gente".
"Ma questo qui è un genio!", urlò correndo verso il telefono: "I problemi reali della gente! La vita reale della gente! La politica reale! L'economia reale! La finanza e l'economia reale! L'andamento del Paese e la vita reale!"... Questo criminale telefonò a persone molto in alto per chiedere una riunione di vertice nella quale avrebbe presentato una nuova strategia di comunicazione verso la gente.
Naturalmente questa è fantapolitica, anche se nel paese in cui viviamo è davvero probabile una scena di questo genere così come l'ho raccontata.
Comunque, quando ascoltate il telegiornale e sentite che il "politico" di turno intervistato sta utilizzando l'aggettivo "reale", quasi sempre sta parlando di due cose delle quali la seconda sarebbe quella reale. Ecco, se riuscite ad intercettare le due cose del suo discorso, pensate al fatto che della prima, il politico, intendeva dire che è finta (anche se non lo ha detto).
Quello che viene fuori è davvero sconcertante.
Fatemi sapere!

10/25/2008 09:34:00 AM Commenti Spedisci via mail
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Lettera a Castorama

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Ho appena scritto al servizio clienti di Castorama.
Sul sito di questa importante azienda, oltre che la stufa a petrolio, c'è anche una sezione in cui si parla di ambiente...
"Buon giorno.
Mi chiamo Massimiliano Silvestri e sono un utilizzatore, anche se molti vogliono che siamo "consumatori".
Mi ha colpito un cartello pubblicitario che ho visto per caso nella città in cui vivo.
Il cartello pubblicitario mostra una delle Vostre stufe a petrolio: Corona, 129 €.
Sono andato sul Vostro sito ed ho scoperto che esiste una sezione nella quale parlate di ambiente.
In questa sezione scrivete: "Dobbiamo assicurarci che il nostro sviluppo a lungo termine sia sostenibile e rifletta i valori e le aspettative delle nostre comunità".
Centra qualcosa una stufa a petrolio in questo lodevole intento?
Ringrazio per l'attenzione.
Un cordiale saluto.
Massimiliano Silvestri"

10/16/2008 07:31:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Ecco il progresso!

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Ho già parlato di sviluppo e di progresso.
E' da quando siamo bambini che ci sentiamo ripetere che quella in cui viviamo è l'epoca del progresso tecnologico. Ci sono i computer, i cellulari, il bancomat, l'alta fedeltà. La vita è diventata più facile.
Questo progresso ha secondo me creato una situazione davvero imbarazzante. L'uomo non è mai stato tanto ignorante come oggi. Oggi utilizziamo oggetti che nemmeno immaginiamo quello che contengono, come sono fatti, chi li ha fatti, quanto e cosa costa costruirli.
Ve lo immaginate un alieno buono che atterra con il suo disco volante e attratto da un lettore di mp3 chiede ad un essere umano come funziona... Ve la immaginate la scena imbarazzante?
Bene. Ecco il nostro progresso. Guardate queste immagini:





La foto non è degli anni 60! E' di questa sera, scattata alle 23:00 del giorno 15 ottobre del 2008. Stiamo davvero parlando dei nostri giorni! La seconda immagine è tratta da un catalogo disponibile online sul sito di castorama. Capite in che situazione siamo? Online, su internet c'è la pubblicità di una stufa a petrolio. Poteva essere pubblicizzata una stufa innovativa che utilizza un nuovo e geniale processo per trasformare la luce in calore senza dover spendere decine di migliaia di euro? Oppure un sistema per utilizzare l'acqua del mare per ottenere calore? No.. Il petrolio è ancora il miglior amico dei petrolieri e i petrolieri sono molto amici dei politici che, a loro volta, sono amici degli amici degli amici... Che sono amici di Castorama.
Grazie Castorama! Grazie per questo progresso!

Sviluppo non vuol dire progresso e progresso non vuol dire sviluppo. Il progresso è qualcosa che migliora la vita dei popoli. Lo sviluppo è qualcosa che arricchisce poche persone. Questi termini si confondono perché quando si parla di progresso è necessario anche lo sviluppo. Se uno ha un'idea che risolve il problema di molte persone questa idea deve essere sviluppata. Se uno, invece, avvia un'impresa per fabbricare armi sta sviluppando un settore per la guerra.
Nel primo caso c'è il progresso ed il necessario sviluppo. Nel secondo c'è solo sviluppo.
Nella comunità in cui vorrei vivere, tutti gli uomini e tutte le donne hanno la stessa massima conoscenza! Oggi il mondo sarebbe molto diverso. I figli delle persone che oggi hanno la mia età non sarebbero costretti ad un futuro in cui dovranno essere capaci di sopravvivere all'epoca in cui finisce il petrolio, mentre tutto il mondo ancora va a mangiare al MacDrive.

10/15/2008 11:04:00 PM Commenti Spedisci via mail
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I nostri soldi

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"E' l'unica cosa che il Governo avrebbe potuto fare: garantire le banche". Questa frase l'ha ripetuta diverse volte l'esperto Alessandro Amati intervistato dalla conduttrice radiofonica che sto ascoltando in questo preciso momento. Naturalmente non posso entrare più di tanto nel merito, perché non credo di avere gli elementi necessari. Posso però commentare un altro fatto, che a pelle mi sembra abbia attinenza con le decisioni del Governo.
Ho scoperto che persone ignote hanno deciso di promuovere l'uso del bancomat e delle carte di credito per effettuare i propri acquisti. Chiedo a tutti quelli che ancora guardano la televisione di farci caso.
Non lo trovate un messaggio strano in un periodo di crisi?
Mi sembra che il vero messaggio sia quello di non toccare i soldi, di lasciarli in banca. Pensate alla percentuale di persone che raccoglie l'invito e comincia a pagare la propria spesa con il bancomat. Per le banche è un significativo incremento dei capitali disponibili. I nostri soldi.
Cosa significa veramente quella pubblicità?
Chi o cosa ci guadagna se usiamo tutti il bancomat anziché pagare in contanti?
Se fossi stato io a prendere questa iniziativa, cioè a chiedere a tutti di usare il bancomat, lo avrei fatto perché ho bisogno che i soldi veri, di tutti, non facciano giri inutili fuori dalla banca. Chi è che ha bisogno di tutti questi soldi? E per fare cosa? Ma non sono nostri?
Tutti i notiziari continuano a dire che nessuna banca fallirà... Significa, sencondo me, che c'è il rischio che le banche italiane falliscano.
E i nostri soldi? Quando la nostra banca sarà fallita il nostro bancomat funzionerà ancora? Credo proprio di no.

Grazie pubblicità. Grazie televisione. Grazie giornali. Grazie radio. Siete un servizio insostituibile.




10/09/2008 12:03:00 PM Commenti Spedisci via mail
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