Quando il pane non basta più

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Tra il 2010 e il 2020 avremo raggiunto il picco più alto di produzione del petrolio, superato il quale la produzione comincerà a diminuire, perché l'estrazione del petrolio restante sarà più dispendiosa rispetto al guadagno che se ne potrà ricavare.


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Sembra di descrivere un contesto storico apocalittico, e in effetti lo è. Il problema è che, come al solito, non se ne sa gran che. Per cui quando se ne parla viene naturale una sensazione di leggero panico che ci fa pensare ai nostri figli e al nostro futuro.
Oggi il prezzo del petrolio ha già avuto una crescita vertiginosa. Crescerà ancora fino a raggiungere cifre mai pensate. Questo perché l'offerta sta cominciando a diminuire mentre la domanda continua a crescere.
La domanda e l'offerta di un bene hanno ripercussioni dirette sul suo prezzo. Il meccanismo è semplice, ne avevo già parlato in precedenza. Rivediamolo.
Facciamo finta di avere 10 michette su un tavolo.
Una michetta serve per sfamare una persona.
Intorno al tavolo ci sono 10 persone.
C'è pane per tutti.
Una michetta vale tanto quanto una persona sfamata.
Ad un certo punto le persone diventano 20.
Quindi ci sono 10 persone in più intorno al nostro tavolo.
E' aumentata la domanda del pane. Cioè più persone rispetto a prima dicono: "Ho fame, voglio il pane".
Allora sul tavolo devono esserci 10 michette in più, così di nuovo c'è pane per tutti e il suo valore non cambia. Se sul tavolo non riuscissimo a mettere 20 michette, perché non c'è farina a sufficienza, ma ne mettessimo solo 12 in totale, allora il valore di una singola michetta aumenterebbe, perché la michetta che sazia una persona comincerebbe a diventare un elemento raro.
Questo è il meccanismo che fa alzare il prezzo del petrolio quando il petrolio scarseggia e la domanda del petrolio continua a crescere.
Adesso siamo nel 2008. Tra due anni sarà il 2010 e sarà cominciato il decennio in cui si prevede il famoso picco massimo di produzione del petrolio.
La gente oggi non sa nulla o non vuole sapere nulla. Quando si parla di crisi energetica, di consumi e di inquinamento molti tendono a rifugiarsi negli anni che gli restano da vivere rispondendo con la frase "Tanto abbiamo già superato il punto di non ritorno". Questa risposta, però, serve solo a proteggere quel "privilegio" che oggi tutti noi possediamo e che ci garantisce la libertà di entrare in un fresco e paradisiaco centro commerciale grazie al quale possiamo avere tutto.
Gli anni dieciventi, che stanno per arrivare, spero tanto che siano la salvezza dell'essere umano. Così com'è oggi l'uomo non potrebbe sopravvivere a lungo sulla Terra. Forse il suo corpo, sì, potrebbe resistere, ma il suo cervello continuerebbe a cadere in un buco vuoto senza futuro. Questo petrolio, sporco alleato dell'uomo, se ne sta andando. Adesso abbiamo una grossa opportunità. E' alle porte. E' l'opportunità di fare finalmente progresso, di rivedere il nostro sistema economico, di inventare un nuovo modo per fare energia e per fare società.
La "politica" di oggi, però, non deve rompere i coglioni! Fuori dal nostro futuro! Tornate a casa e lasciateci cogliere questa opportunità storica.
Economisti, scienziati, giornalisti, poeti, musicisti, intellettuali, insegnanti, genitori, falegnami, cuochi, meccanici, filosofi, autisti, tutti... Tutti sono chiamati ad essere protagonisti di questo cambiamento. Quando si riuscirà ad averne consapevolezza, allora ci si renderà conto di quanto siano inadeguate le attuali istituzioni politiche ed informative.

6/29/2008 06:43:00 PM Commenti Spedisci via mail
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La paura del potere

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Non ascoltate le "notizie" sulla sicurezza e sulle leggi che aiuterebbero l'Italia a riaffermare un contesto di tranquillità e di legalità. Nessun "politico" ha intenzione di perseguire la legalità. La legalità va contro gli interessi dei nostri "politici".
La classe politica dirigente quasi al completo ha capito che una nuova forza invisibile sta diventando gravemente grande e pericolosa. Si tratta dell'unione di milioni e milioni di italiani che piano piano stanno quasi inconsapevolmente preparando una rivolta legale e pacifica che sarà potentissima.
La politica ha paura. La parte più debole e disorganizzata della politica si nasconde dietro i banchi dell'opposizione. La parte più forte è invece in subbuglio e sta preparando e attuando piani di difesa. L'Italia armata è una delle armi adottate. E' necessario che tutte le forze dell'ordine siano pronte a difendere il potere.
Il problema della sicurezza esiste, ma non è della gente: è della politica.
Non ascoltate le "notizie" sulla sicurezza. I telegiornali stanno aiutando centinaia di criminali a mantenere il potere facendoci credere che noi abbiamo paura del nostro vicino di casa. Questa paura serve per giustificare l'Italia armata. L'Italia armata serve al potere perché ha paura della gente. Che Dio ci aiuti.

6/22/2008 10:18:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Il risparmio e la decrescita

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La decrescita non è il futuro. La decrescita è il nuovo punto di partenza. Dobbiamo fare alcuni passi indietro per riprendere il cammino nella direzione giusta.
Spesso sento parlare di punto di non ritorno, come se fossimo imprigionati su un treno che non vuole fermarsi. Non siamo imprigionati. Non siamo costretti a continuare per la direzione che abbiamo preso tanti anni fa.
Siamo assuefatti da un sistema, questo è vero, per cui l'idea che si possa vivere in un nuovo mondo non sembra possibile. L'uomo è la sua volontà. L'uomo è libero. l'uomo è anche confuso, è tenuto in ostaggio. Tutti noi abbiamo il potere di cambiare le cose, ma non lo sappiamo perché siamo come ipnotizzati.
Gli abitanti della Terra hanno bisogno di incontrarsi, di parlare di cose semplici. C'è bisogno di guardare da un'altra parte, in modo che gli attuali poteri che stanno mettendo a serio rischio il futuro di tutti quanti diventino poteri sempre più deboli, perdendo sempre più "consenso" fino a farli cadere stremati.
Il primo passo, a mio avviso, è quello di imparare a farsi le cose da sé, senza ricorrere al denaro. Non sto parlando di bricolage. Una ad una. Una dopo l'altra. Dobbiamo imparare a costruirci e procurarci quello che ci serve. Il punto di partenza è questo. Il futuro dell'economia è molto piccolo da un punto di vista geografico, ma molto grande da un punto di vista di progresso umano. Le comunità vivranno sempre più in armonia perché la sopravvivenza ed il benessere di tutti gli uomini dipenderà da ciò che ciascuno di loro è in grado di fare con le proprie mani e con la propria intelligenza.
Non è necessario essere capaci di fare tutto. Ciascuno si specializza in ciò che gli piace e gli riesce meglio.
Un campo in cui può essere molto semplice tentare questo primo passo è la cucina. Si può provare a definire quali sono le materie prime che non siamo in grado di procurarci senza denaro e provare a comprare solo quelle per un po' di tempo. Con queste materie prime si deve imparare a preparare tutto ciò che serve per una corretta e sufficiente alimentazione.
Potrebbe capitarvi così di avere imparato a fare la pasta, il pane e i biscotti.
Chissà in quanti altri campi avremmo acquisito capacità tecniche e creative, se solo questo schifoso sistema non si fosse impossessato del nostro futuro.

6/18/2008 09:04:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Le capacità perdute

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Imparare a fare quello che ci serve.
Uno degli aspetti più importanti che contribuisce a peggiorare la qualità della nostra vita e del nostro pianeta sta nel fatto che noi non siamo più capaci di procurarci quello che ci serve senza utilizzare il denaro. Il denaro sostituisce oggi l'intelligenza e il sapere di intere popolazioni.


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E' successo qualcosa di grande nel corso di questi ultimi cento anni. Si sono presentate due grandi opportunità, il progresso e lo sviluppo. La vita sulla Terra si è così trasformata.
Una comunità può sviluppare le proprie conoscenze e progredire nei campi che consentono all'uomo di vivere sempre meglio. Vivere sempre meglio vuol dire integrarsi sempre di più con il proprio spazio e il proprio tempo. Il progresso è un processo nel quale l'uomo acquisisce nuove conoscenze e mette a punto nuove tecniche per applicarle nel quotidiano. Poi c'è lo sviluppo. Lo sviluppo è la crescita in quantità. Lo sviluppo di un popolo è la crescita delle sue ricchezze. Il progresso fa vivere meglio le persone. Lo sviluppo fa vivere meglio più persone. Meglio e più.
Un contadino capace di coltivare il grano per produrre farina ha la possibilità di mangiare pasta e pane di ottima qualità. Questo contadino mangia meglio rispetto ad un impiegato che grazie al denaro ha la possibilità di comperare la pasta prodotta da sistemi industriali. L'impiegato però può permettersi di mangiare più pasta del contadino, perché il sistema industriale si basa su teorie secondo cui le risorse sono infinite, così c'è sempre pasta e in qualsiasi quantità. Il contadino mangia meglio, ma in quantità è vincolato dalla sua capacità produttiva e da quella del proprio campo di grano. L'impiegato mangia di più, ma in qualità è vincolato da fattori di carattere economico e finanziari che dipendono dal sistema industriale.
E' evidente che il nostro tempo ha dato priorità al "Più" tralasciando il "Meglio". In moltissimi campi solo lo sviluppo è alla base delle scelte che riguardano la vita delle persone e del futuro. Il progresso viene in aiuto soltanto in casi eccezionali e solo dove si verifica un calo dello sviluppo oppure dove si prevede un possibile nuovo settore di sviluppo. Per questo motivo siamo ancora molto indietro nel campo della mobilità, ma siamo molto avanti nel campo delle comunicazioni, per esempio.
Il progresso viene applicato durante i processi di sviluppo del commercio, ma non viene applicato nei processi di sviluppo della società. La società è oggi una massa di persone che consuma quello che produce lo sviluppo aiutato da un poco di progresso. Ecco dove sta il punto.
Il progresso è un piccolo accessorio. Dovrebbe invece essere la base da cui viene tutto il resto. Se il progresso fosse stato sempre il punto di partenza, oggi esisterebbe forse una comunità mondiale perfettamente integrata con il pianeta ed impegnata ad occuparsi di problemi di alto livello intellettuale e artistico. Le risorse sarebbero utilizzate solo per vivere meglio, non per guadagnare di più.
Ecco perché credo che sia fondamentale che ciascuno di noi riacquisti la capacità di vivere bene senza dipendere dal denaro. Questo è l'unico modo per riaccendere la necessità di progresso finalizzato a vivere meglio. Così si potrebbe diffondere una nuova cultura di vita, l'unica che può portare ad un futuro che ieri avremmo immaginato fantascientifico mentre oggi immaginiamo catastrofico.
Imparare a fare quello che ci serve significa alimentare il progresso di tutti. Oggi il progresso è monopolio delle grandi industrie internazionali. Imparare a fare il pane, la pasta, depurare l'acqua, non sprecare l'acqua, raccogliere l'acqua, sfruttare il vento, la luce, coltivare un orto, costruire un carretto da agganciare ad una bicicletta... Tutto questo è progresso. Se in questi cento anni ciascuno di noi si fosse occupato di tutto questo, mentre alcuni illuminati scoprivano e inventavano nuove tecniche e nuove tecnologie per tutti, oggi vivremmo in un contesto molto differente.

6/09/2008 11:29:00 AM Commenti Spedisci via mail
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