Pubblicità al consumo

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Oggi vi confesso una mia debolezza. Sono un appassionato di film e musica del passato, di quei film e di quelle canzoni che rappresentano un periodo storico molto particolare. A volte provo invidia per le persone che hanno avuto modo di vivere nel periodo in cui nasceva la speranza. Grandi tragedie e sofferenze alle spalle. Un futuro che prometteva a tutti una vita gioiosa, piena di scoperte e di successi. Un futuro in cui ciascuno aveva nel cuore la gioia di non voler commettere nessuno degli errori del passato. Un periodo stupendo.



Oggi, però, ho visto Vacanze Romane, film del 1953 diretto da William Wyler. Nel film si possono vedere straordinari momenti di vita nel cuore della città romana. La protagonista del film, una principessa fuggita solo per un giorno dalla lussuosa ospitalità italiana, si mischia alla gente per godersi tutto ciò che la casualità di una splendida città al lavoro può offrirle in una giornata di sole.
Fino ad un certo momento trovo tutto abbastanza piacevole, anche se ho visto di meglio, ma non mi dispiace. Poi, però, mi accorgo che questi momenti di spensieratezza sono pesantemente accompagnati da una martellante pubblicità al consumo. Ho avuto i brividi. Sono stato travolto da una pubblicità che è stata diffusa decine di anni fa, quando ancora le persone consideravano il termine "consumo" come il verificarsi di una condizione negativa, ovunque si presentasse. La principessa invece era felice e questa felicità era alimentata dal fatto che poteva avere tutto quello che voleva, con quei soldi che aveva in tasca.
E' una scena assolutamente micidiale. La principessa ha in tasca mille lire, che per un italiano sono molti soldi, ma per un americano sono pochissimi, sono un dollaro e mezzo, che le consentono di comperare alcune cose: un gelato, un paio di scarpe, una nuova acconciatura di capelli... Infine vorrebbe comperare un mazzo di fiori, ma i soldi rimasti non sono sufficienti.
Nessuno a quei tempi avrebbe mai speso mille lire in quel modo. In questo film, però, viene mostrato come una ragazza possa essere ricoperta di felicità comperando cose di cui non ha effettivamente bisogno. Quella scena presenta il consumo. Il consumo che forse nessuno aveva mai conosciuto prima di averlo visto in un film.
Comincio a capire sempre di più, giorno dopo giorno, quali sono i pericoli che dovremmo imparare a riconoscere. Le generazioni passate hanno vissuto un periodo tanto magnifico quanto indifeso.
La nostra generazione deve fare evolvere le idee che possono migliorare la società e deve abbandonare quelle che alla società sono dannose. La nostra generazione deve riappropriarsi del futuro.

4/26/2008 05:37:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Il signoraggio bancario - 2

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Le banche centrali stampano soldi senza alcuna contropartita. I soldi creati dal nulla vengono prestati allo Stato. Lo Stato paga 100€ più gli interessi per mettere in circolazione una banconota da 100€. 100€ costano allo Stato 104€. Alle banche centrali 100€ costano 30 centesimi, calcolando il costo della carta, dello stampatore e delle eventuali spese interne di gestione.



Perché il denato non è di proprietà dello Stato? Una volta era lo Stato a stampare i soldi necessari all'economia interna. 100€ sarebbero costati allo Stato solamente 30 centesimi... Chi ha voluto trasferire la proprietà del denaro dallo Stato ad un gruppo di banchieri privati? Chi sono questi banchieri? Che fine fanno tutti i guadagni esorbitanti derivanti dal prestito dei soldi agli Stati?
Alcuni personaggi, quali Beppegrillo e Travaglio, parlarono con molta chiarezza di questo fenomeno. Ad un certo punto hanno smesso di parlarne e hanno anche cominciato a negare che di questo argomento siano competenti. Perché?
Il denaro é di poche persone. Il denaro é di un ristretto numero di esseri umani, banchieri di cui non si conoscono i nomi. Questi banchieri stanno forse comprando tutto quello che ci circonda?

Il denaro dovrebbe essere dello Stato. Il denaro serve per scambiarsi il lavoro, le merci, i beni. Il denaro non è un bene di per sé. Quello che si può comprare col denaro è un bene. Il denaro non può essere un bene, perché i beni non possono essere stampati e dichiarati di valore in un istante. Non esiste nella realtà un bene che acquisisce valore istantaneo perché lo ha deciso qualcuno. Una banconota da 100€ deve valere 100€ perché è stata scambiata con un bene o con un lavoro grazie al quale per 100€ è possibile godere di qualcosa. Se io lavoro per un'ora e grazie a questo lavoro ho preparato cinque torte, posso dire che per le mie competenze, le mie spese, il mio tempo e la mia fatica voglio essere ricompensato con 20€. Significa che vendo a 20€ le mie cinque torte. I soldi che ricevo posso utilizzarli per comperare un paio di pantaloni. Le torte sono un bene. I pantaloni sono un bene. 20€ non sono un bene, solo solo un pezzo di carta che serve come mezzo di scambio.
Questi banchieri guadagnano sulla vendita del denaro. Il denaro viene venduto nel vero senso della parola.
Ma a che cosa porterà questo fenomeno?
Perché subiamo in silenzio un simile declassamento del lavoro?
Se tutti quanti, per assurdo, volessimo spendere tutti i nostri soldi, dove troveremmo così tanti beni da comprare se il denaro è stato stampato senza alcuna contropartita?

4/21/2008 09:10:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Il meno peggio

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Un mio amico continua a dire che avrei dovuto votare. Questo stesso amico, contemporaneamente, dice di essere andato a votare il meno peggio. Ma che voto è il meno peggio? Chi vota il meno peggio sta dicendo che c'è qualcosa che non va, esattamente come me. Non funziona il gioco complessivo, è truccato. Non posso scommettere sul cavallo meno peggio mentre so che la corsa è truccata. Che scommessa sarebbe? Perderei in ogni caso.



Il mio amico crede ancora che votando il meno peggio ci siano più probabilità che al governo vadano persone oneste in grado di cambiare le cose. Ormai ho 33 anni, ed è da 33 anni che sento dire di gente che vota il meno peggio. Ci vuole una cosa più netta. Ci vuole un cambiamento. Ci vuole il meglio, non il meno peggio. Ci vuole il meglio per Elisa, Elisa non si merita il meno peggio. Ci vuole il meglio per tutti i bambini di oggi, vittime della politica che non si occupa del domani. Il meno peggio si occupa degli affari, il meglio si occupa di futuro, per Elisa e per tutti i bambini di oggi.
MENO PEGGIO? VAFFANCULO!

Elenco dei "politici" italiani indagati, prescritti, condannati, sospettati.

4/16/2008 09:31:00 AM Commenti Spedisci via mail




La mafia è al governo

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Anche questa volta ce l'hanno fatta. Non è una sorpresa. Praticamente tutti gli schieramenti politici hanno tra i candidati gente disonesta. In ogni caso nel governo sarebbero riusciti ad entrare i delinquenti necessari per continuare a mantenere il controllo.



Hai votato a sinistra? Al governo ci sarebbero state persone prescritte, giudicate colpevoli di uno o più reati, sospettate di essere coinvolte in affari mafiosi. Hai votato a destra? Bene! Hai vinto più di 50 criminali, tra indagati, giudicati colpevoli, sospettati di far parte della mafia. La mafia ringrazia tutti quelli che sono andati a votare, perché quelli che sono andati a votare hanno dimostrato di nuovo tutto il loro cordiale ed affettuoso appoggio.

4/15/2008 02:11:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Il Signoraggio bancario

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Tutti pensiamo che le banche centrali siano di proprietà pubblica, che il denaro stampato dalle banche e messo in circolazione sia di proprietà dello Stato, di tutti. Invece non è così. Le banche centrali stampano denaro e lo prestano agli stati. E gli stati si indebitano verso le banche, che sono private.



Sembra che ci sia una truffa colossale dietro questo meccanismo. Per il momento voglio introdurre solo la questione per poi svilupparla con dettagli anche di carattere tecnico successivamente, in nuovi post. Ho deciso infatti di dedicarmi per qualche tempo alla ricerca di informazioni proprio riguardanti il signoraggio bancario e gli effetti che questo fenomeno mondiale avrà sulla vita di tutte le persone del pianeta. Sarà quindi interessante infine capire perché sta succedendo questo e chi o cosa ci sta guadagnando.
Ecco quello che accade.
Lo Stato non può stampare soldi. Solo la banca centrale può farlo. Così lo Stato chiede alla banca di mettere in circolazione un determinato quantitativo di banconote. Queste banconote vengono prestate dalla banca allo Stato. Lo Stato in cambio consegna alla banca titoli di debito pubblico, che non sono altro che cambiali. Il titolo di debito pubblico consente alla banca di poter esigere la restituzione dallo Stato delle banconote prestate con i relativi interessi.
Proviamo a seguire una banconota da 100€ per capire meglio cosa succede.
Lo Stato chiede alla banca di mettere in circolazione una banconota da 100€.
La banca stampa la banconota al costo di 30 centesimi e la presta allo Stato.
Lo Stato promette alla banca che restituirà la banconota da 100€ più 4€ di interessi. A tale scopo lo Stato consegna alla banca un titolo di debito pubblico.
Quando lo stato dovrà restituire la banconota, però, non potrà pagare gli interessi perché la moneta che serve per coprirli non è mai stata stampata.
Così lo Stato chiede alla banca un nuovo prestito.
Questo meccanismo incredibile fa in modo che lo Stato non possa mai uscire dal debito con la banca. Ma c'è di più. Il giro che ha fatto la banconota da 100€ ha fatto sì che un pezzo di carta del valore reale di 30 centesimi abbia acquisito un nuovo valore reale di 100€, accompagnato da un ulteriore valore pari a 4€, cioè gli interessi. La banca non guadagna 4€ meno 30 centesimi di costi, ma ne guadagna 104€ meno 30 centesimi di costi. I soldi che le banche prestano agli stati non vengono chiesti a loro volta in prestito a qualcuno, non sono il guadagno di un lavoro. Sono semplicemente pezzi di carta stampati all'occorrenza dalla stessa banca. Questi pezzi di carta acquistano istantaneamente il loro valore non appena sono diventati un debito dello stato. Quando lo Stato restituirà anche solo una parte di questo debito alle banche, le banche avranno ricevuto moneta di valore reale, perché questa moneta è stata moneta di scambio di milioni di persone che hanno lavorato, oppure hanno pagato un lavoro, o hanno comprato un bene.
Tutto questo è il signoraggio bancario.

4/09/2008 10:12:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Spegnere la televisione

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Quando si è a casa con la propria famiglia possono accadere cose meravigliose. Si può dire una cosa spiritosa, si può notare un atteggiamento, si può essere tristi insieme per qualcosa, oppure felici, ci si può guardare negli occhi senza dire nulla, oppure parlare di continuo. Si può raccontare un fatto, oppure immaginarsi insieme come sarebbe la propria vita se si abitasse in una casa al mare, o in una casa in montagna, o in una città.



Potrebbero accadere cose meravigliose, se solo alzassimo la testa per pochi giorni. Siediti come al solito sul divano per guardare la televisione "insieme" alla tua famiglia. Ma invece di guardare la televisione, guarda di nascosto la tua famiglia, per tutta la sera. Vedrai una cosa orribile. Vedrai la tua famiglia immobile a fissare in silenzio un oggetto. Vedrai la tua famiglia ipnotizzata. Vedrai persone spente, morte.
La televisione ruba a tutti noi il tempo più prezioso della giornata. Quel tempo che consentirebbe ad una popolazione di sviluppare l'intelligenza e la convivenza. La televisione mantiene la società in un costante stato di ipnosi. Così la società prende col tempo una direzione che non avrebbe preso altrimenti: la direzione dei consumi a tutto campo anziché la direzione del progresso a tutto campo.
La società è impegnata a consumare. La società non scopre più. Le "nuove" invenzioni di una società in stato di ipnosi servono per sviluppare ulteriormente l'economia, non per far progredire la società stessa. Il progresso della società sarebbe infatti la probabile causa di un tracollo di molti degli attuali filoni economici, come il petrolio e l'energia, per far posto a nuove tecnologie, nuove economie, nuovi approcci più moderni, più da "futuro" come ce lo si immagina quando si è bambini. Siamo capaci di modificare geneticamente il mais, ma non siamo ancora capaci di conservare davvero l'energia elettrica. Siamo capaci di costruire microprocessori piccolissimi, ma non siamo ancora capaci di costruire veicoli per il trasporto che non utilizzino il motore a scoppio.
Dobbiamo alzare la testa. Stiamo vivendo in un periodo strano, un periodo dove non si riesce a capire se ci sarà un futuro. Per rialzare la testa io comincio dalla televisione. La spengo. Quando non riesco a spegnerla, invece di guardarla guardo di nascosto le persone che mi stanno intorno. Vedo così una cosa orribile e, contemporaneamente, mi rendo conto di quanto tempo meraviglioso ho per parlare con le persone a cui voglio bene e di come posso riprendermi questo tempo che mi appartiene.

4/05/2008 10:26:00 AM Commenti Spedisci via mail
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