Da dove bisogna iniziare

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La vita è stanca, la nostra società è stanca. C'è bisogno di una rinascita. Cambiare non è difficile. Il cambiamento è vero solo se nasce dalla gente. Il segreto è pensare a sé, senza pensare agli altri. Così la vita assume un fascino nuovo, come se ci si trovi in un nuovo mondo su una nuova Terra.



La politica che ci ha governati negli ultimi 50 anni non è sostenibile, perché presuppone che vi siano risorse infinite su una Terra infinita. Lo dimostra il fatto che in Italia (per restare in casa nostra) si continuino a costruire palazzi, oppure promuovere l'acquisto di automobili sempre più grandi e potenti, e così via. Insomma, siamo stati governati e siamo tuttora governati da persone che non si sono mai poste il problema dei limiti che qualsiasi politica deve avere rispetto al fatto che l'uomo dispone della Terra e non dell'universo.
L'edilizia e la mobilità sono casi talmente evidenti che quando la politica resta fuori da questi problemi enormi dimostra tutta la sua inadeguatezza ai giorni nostri. La politica è ferma a 50 anni fa, quando le parole "sviluppo" e "progresso" venivano utilizzate per parlare della stessa cosa. I tempi sono cambiati, la politica no. E allora cosa fare?
Bisogna iniziare a cambiare le cose. La gente deve iniziare a cambiare le cose. Il problema è di tutti, non è solo della politica. La politica ha causato il problema, ma il problema è di tutta la gente. La gente può quindi fare molto perché il problema tutto sommato è sotto i suoi occhi ed è in tutte le attività quotidiane. E' come il fumo, si può smettere (io l'ho fatto con questo libro). E' la televisione, si può spegnere. E' l'automobile, si può utilizzare solo quando serve davvero. E' il consumo di prodotti, si può comprare solo quello che serve davvero. Sono i centri commerciali, si può andare al parco più vicino o fare due passi nel proprio paese salutando le persone che si incontrano.
Insomma abbiamo tra le mani un potere enorme. Abbiamo il potere di mettere in ginocchio questa politica idiota che ci sta distruggendo. Bisogna iniziare a prendere coscienza di questo potere e cominciare ad utilizzarlo, piano piano, senza cambi repentini. Facendo un passo alla volta, un cambiamento per volta costruito con il tempo necessario a ciascuno.
Non si smette di fumare improvvisamente, bisogna prima leggere il libro. Non si smette di usare improvvisamente l'automobile, bisogna prima trovare ed imparare ad utilizzare l'alternativa. Non si smette improvvisamente di guardare la televisione, bisogna prima imparare a parlare di nuovo con la propria famiglia. Non si smette improvvisamente di andare nei centri commerciali al sabato, bisogna prima riscoprire la tenerezza di un incontro casuale con un vicino quasi sconosciuto. Non si smette improvvisamente di consumare, bisogna prima imparare di nuovo a vivere.

3/30/2008 11:18:00 AM Commenti Spedisci via mail
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La plastica

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I pregi della plastica.
La plastica è incredibile perché ha un gran numero di qualità che la rendono unica. Impermeabile, resistente, pulita. Con la plastica si può trasportare il cibo e l'acqua potabile in condizioni igieniche molto buone. La plastica costa poco e la usiamo tutti per le cose più diverse. Con la plastica si possono costruire contenitori e oggetti adatti per essere utilizzati centinaia di migliaia di volte.

La plastica è resistente, anche alla natura.
A causa dell'uso che facciamo oggi della plastica, il suo maggior pregio è però anche il suo maggior difetto. Infatti la plastica è molto resistente, così resistente che, se buttata, la natura impiega centinaia di anni per assorbirla. Per questo non dovrebbe essere sprecata.

Lo spreco della plastica.
Buttare la plastica è un errore che tutti noi commettiamo ogni giorno. Molto spesso ci ritroviamo a dover buttare decine di contenitori senza rendercene conto. Tutti i giorni buttiamo contenitori di plastica vuoti che sono ancora nuovi. Sono i contenitori utilizzati per trasportare l'acqua, la verdura, la frutta. Questi contenitori sono stati utilizzati per pochissimo tempo e una sola vota. Gli stessi contenitori potrebbero essere riutilizzati per centinaia di migliaia di volte. Ma tutte le volte che torniamo a casa con acqua, frutta e verdura lo facciamo con contenitori nuovi di zecca.



(Questo simbolo impresso su un uggetto indica che il materiale di cui è costituito è riciclabile.
Non indica che l'oggetto è costruito con materiale riciclato).



Il riciclo.
Naturalmente tutti noi ci poniamo il problema dello spreco. Consapevolmente o no, molti di noi sanno già che la plastica "usata" deve essere raccolta nei bidoni della raccolta differenziata, in modo che tutto quel materiale possa essere riciclato.

Qualcosa non torna.
- Quanta della plastica raccolta viene riciclata?
- Quanta plastica NUOVA non riciclata produciamo ogni giorno?
- Cosa succede alla plastica che non viene riciclata?
- Cosa si ottiene dalla plastica riciclata?
- Le bottiglie di plastica dell'acqua sono fatte con plastica riciclata?
- I contenitori di plastica della frutta e della verdura sono fatti con plastica riciclata?

Beh, se pensiamo che tutta la plastica venga riciclata ci stiamo illudendo.
Se pensiamo che da una bottiglia di plastica riciclata si possa fare una nuova bottiglia siamo degli ingenui.
Sì perché se fosse così non sarebbe necessario immettere sul mercato tonnellate di nuovi contenitori e di nuove bottiglie di plastica ogni anno. La plastica in circolazione basterebbe per tutti gli usi alimentari e non. Invece una bottiglia di plastica diventerà la manica di un maglione di pail, oppure un pezzetto della gamba di una sedia, oppure la confezione di un telefono cellulare. Il problema è che non ci sono così tanti maglioni, sedie e confezioni da realizzare e, in ogni caso, il risultato di questo riciclo sarà un oggetto di plastica che non potrà essere ulteriormente riciclato.

Quindi, quando va "bene", il ciclo può essere questo:
PETROLIO>BOTTIGLIA>ALTRO OGGETTO>INCENERITORE>ARIA>MARI, FIUMI, POLMONI.

Ma le bottiglie sono così tante che non si riescono a utilizzare tutte per produrre nuovi prodotti in plastica non riciclabile, così vengono subito bruciate negli inceneritori, dando luogo a questo ciclo più breve:
PETROLIO>BOTTIGLIA>INCENERITORE>ARIA>MARI, FIUMI, POLMONI.

Noi possiamo fare molto, facendo poco.
Quando una persona decide di non voler più comprare l'acqua nelle bottiglie di plastica, dopo un anno dalla sua decisione ci saranno state 365 bottiglie di plastica sprecate in meno. E' un risultato incredibile! Provate a mettere 365 bottiglie di plastica nella vostra stanza...

3/26/2008 07:58:00 PM Commenti Spedisci via mail
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Il Tibet

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Nella nostra società, quando si pensa che una cosa non sia giusta, è difficile trovare un appoggio alla propria idea, perché c'è sempre il sospetto che quanto si sente dire dai giornali e dalla televisione sia legato ad un interesse economico anziché ad un interesse di verità.



Le vicende della Cina e del Tibet di questi ultimi mesi ne sono un esempio. Alla gente non sta arrivando un'informazione onesta. Alla gente si sta dicendo solo che sta succedendo un casino e che i "politici" italiani hanno questa o quella opinione sul fatto di boicottare o non boicottare le olimpiadi. Così il problema diventa improvvisamente di interesse economico e su questo problema si fondano tutte le "notizie" di inerzia nei mesi successivi fino ad arrivare ad oggi. Non si sa più nulla delle due o tre vere notizie iniziali, cioè di quei pochi fatti per i quali la gente comune avrebbe l'intelligenza e la cultura per giudicare con la propria testa. Ma se la gente potesse giudicare da sola, allora forse le olimpiadi verrebbero sì boicottate, dalla gente stessa, semplicemente non comprando prodotti sponsor, non guardando le dirette televisive, tutto senza alcun controllo politico ed economico. Allora meglio nasconderli questi pericolosi fatti, creare confusione e far diventare il tutto un bel miscuglio di questioni complesse di cui soltanto delle opinioni dei "politici" si può parlare in televisione e sui giornali senza mai riepilogare chiaramente cosa è successo.
Con i Canali Di Emergenza, ho quindi cercato di raccogliere i fatti più importanti sul Tibet che hanno portato alla situazione odierna. Ringrazio come al solito Wikipedia.

Nel 1995,
viene rapita la reincarnazione del Panchen Lama, identificato da Tenzin Gyatso nella persona di Gedhun Choekyi, per sostituirlo con un usurpatore nominato dal governo cinese. Dal 1995 non si hanno più notizie né del Panchen Lama, né della sua famiglia, che ufficialmente sono posti sotto la "tutela protettiva" del governo cinese.
E' come se mentre il nostro Papa Giovanni Paolo II stava morendo, uno dei possibili successori, un uomo buono, fosse stato rapito e sostituito con un uomo nominato dal "nostro" "governo", mentre il "nostro" "governo" ci assicura che la persona rapita è tenuta in un posto segreto al sicuro...

Nel settembre 2007,
la Cina ha affermato che tutti gli alti monaci tibetani dovranno essere nominati dal loro governo, e che in futuro questi dovranno eleggere il 15° Dalai Lama, sotto la supervisione del loro Panchen Lama (il Panchen Lama è una delle due maggiori cariche lama del Tibet e massimo esponente del Buddhismo locale).
E' come se il "nostro" "governo" ordinasse che tutti i preti vengano nominati dallo Stato, per esempio da Bondi, oppure da Pezzotta, e che il prossimo Papa dovrà essere eletto da tutti questi nuovi preti, ma comunque sotto la attenta supervisione del più potente Cardinale della Chiesa...

Nell'agosto 2007,
il governo cinese ha varato un provvedimento che vieta ai monaci del Buddismo tibetano di reincarnarsi dopo la morte, a meno che il Partito Comunista Cinese non ne abbia concesso l'autorizzazione apposita.
E' come se il "nostro" "governo" vietasse per legge la resurrezione di Gesù di Nazareth...

3/23/2008 11:08:00 AM Commenti Spedisci via mail
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Mangiamoci tutto

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Sulla Terra siamo davvero in tanti. Alcuni illuminati avevano già previsto negli anni 70 che ci sarebbe stato un problema di sovrappopolazione. Eppure i nostri politici continuano a raccontarci che deve riprendere la crescita demografica. Forse i nostri politici nascondono un nuovo pianeta in cantina...



Pensate che già nel 1972 venne pubblicato un rapporto intitolato I limiti dello sviluppo a cura del Club di Roma nel quale si sottolineava che la Terra non è in grado di far fronte ad un aumento incontrollato della popolazione. Contemporaneamente la Chiesa e la politica invitavano tutti a fare figli, tanti figli. C'è da farsi venire un bel mal di testa a sentire tutte le grandi personalità che hanno avuto modo di mettere il becco nelle questioni della società e della politica.

Demografia d'Italia

Clicca l'immagine per visualizzare il grafico completo su Wikipedia.

La popolazione è in continuo aumento, dal 1960 ad oggi. Certo questo non significa che gli italiani fanno sempre più figli, ma non è questo il punto. Il punto è che la popolazione in Italia è in continua crescita. Non smette di crescere. Siamo in tanti e sempre di più. Ma dove vogliamo arrivare?

Più siamo e più consumiamo.
Più persone fanno parte di un gruppo e più IL GRUPPO consuma. E' come la questione delle dieci michette su un tavolo: il pane è sufficiente per un gruppo di dieci persone, ma se le persone diventano venti allora ci vogliono venti michette. Più siamo e più consumiamo. Fare crescere la popolazione significa far crescere i consumi. A questo punto è ovvio l'obiettivo dei nostri "politici" quando ci raccontano che deve "riprendere" la crescita demografica. Una cosa del genere può dirla solo una persona ormai stanca di guardare oltre. Dobbiamo smetterla di legare i problemi a fattori legati al consumo, perché ormai hanno capito tutti che è una follia. Aumentare i consumi significa aumentare tutti i più grossi problemi che affliggono la nostra società e la nostra Terra: inquinamento, qualità della vita, lavoro, ambiente, casa, energia, caro vita, e chi più ne ha più ne metta perché ci stanno davvero tutte...

Più siamo e più pensioni non paghiamo.
I nostri "politici" ci raccontano che dobbiamo fare più figli perché così possiamo sostenere il sistema pensionistico. Ma se facciamo più figli, i politici della prossima generazione avranno lo stesso problema che abbiamo adesso, amplificato per la crescita messa in atto. E' il concetto stesso di sviluppo che non può funzionare. Il sistema pensionistico non si può basare sul fatto che ci sono più nascite che morti, perché è una follia. Non possiamo crescere all'infinito. Dovrebbe essere pensato in modo da consentire alle persone anziane una vita normale, in umiltà, perché non possono più lavorare, non perché devono diventare consumatori doc. Poi, i soldi messi da parte non devono essere sprecati. Applicando un controllo sulla natalità è possibile risolvere il problema nel tempo di una generazione.

Per non mangiarsi tutto.
E' assolutamente prioritario per il nostro pianeta mandare in clinica quelli che dicono che deve riprendere la natalità. Sulla Terra siamo in tanti, tantissimi. Un controllo sul consumo delle risorse può partire soltanto da un controllo sullo sviluppo della popolazione. Certo anche il controllo sugli sprechi può dare una mano, ma non può essere l'unica politica in atto. Noi sappiamo di avere un problema di risorse in esaurimento e non possiamo rispondere che deve crescere la natalità, perché se rispondiamo così, vuol dire che stiamo seguendo interessi di breve termine, vuol dire che dobbiamo farci da parte.

3/15/2008 12:07:00 PM Commenti Spedisci via mail
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L'economia

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E' l'economia che sta decidendo le sorti dei nostri figli.
I genitori che oggi crescono un figlio non sanno cosa gli riserverà il futuro.
I genitori di questi genitori lo sapevano, sapevano che sarebbero stati più fortunati di loro...



Quantomeno ne avevano la speranza. Oggi invece sembra che questa speranza non ci sia e che, anzi, ci sia la certezza che i nostri figli staranno peggio di noi. Mi viene da sorridere mentre scrivo perché mi rendo conto di quanto sia evidente che i nostri figli staranno peggio, a meno che non succeda un miracolo.
Molti dicono che è stata l'economia a causare questa situazione. Credo che non sia vero. Naturalmente non ho la pretesa di essere certo di quanto sto per dire, ma mi sembra che se l'economia fosse stata ascoltata per intera sarebbe emerso subito un problema.
Sentite cosa dice la grande Wikipedia sull'economia:
dice che è "la scienza che studia le modalità di allocazione di risorse limitate tra usi alternativi, al fine di massimizzare la propria soddisfazione".
Avete sentito? Ha detto "risorse limitate"!
Ma che vergogna. Via subito quel pezzetto di frase. Siamo pazzi? Così l'economia ne risentirebbe gravemente!
è "la scienza che studia le modalità di allocazione di risorse tra usi alternativi, al fine di massimizzare la propria soddisfazione": Così va meglio.

Il concetto è semplice. Facciamo finta di avere 10 michette su un tavolo.

Una michetta serve per sfamare una persona.
Intorno al tavolo ci sono 10 persone.
C'è pane per tutti.
Una michetta vale tanto quanto una persona sfamata.
Trasformando questo valore in euro, ipotizzando che la sazietà di una persona valga 20 centesimi, diciamo che una michetta costa 20 centesimi.

Ad un certo punto le persone diventano 20.
Quindi ci sono 10 persone in più intorno al nostro tavolo.
E' aumentata la domanda del pane. Cioè più persone rispetto a prima dicono: "Ho fame, voglio il pane".
Allora sul tavolo devono esserci 10 michette in più, così di nuovo c'è pane per tutti e il suo valore non cambia.
Invece oggi succede che sul tavolo ci sono solo 5 michette in più, così 5 persone restano senza.

Questo è il fenomeno che dobbiamo comprendere per sapere dove stiamo andando.

3/08/2008 11:17:00 AM Commenti Spedisci via mail
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